Gira voce che col fatto che si sono twitterizzati, praticamente hanno fatto bingo. Ora, dovute spiegazioni del caso. Si è appena chiuso il festival digitale e dell’innovazione che si svolge a Viterbo. Quello denominato come Medioera. E giunto al suo sesto anno di vita. Tra le tante novità dell’edizione 2015 ci sta il fatto che tutti quelli che sono intervenuti (circa 30 eventi in quattro giorni) praticamente hanno avuto a loro disposizione un tempo di permanenza sul palco assai limitato. Conferenze flash. Ma anche dibattiti, seminari e ogni altra diavoleria possibile inerente al tema. “L’esperienza ci ha portati a questa scelta – dice il direttore artistico del festival Massimiliano Capo – che effettivamente ha funzionato. Più pratica, meno teoria. Per sintetizzare. E tanta, tantissima, velocità”. Di esecuzione, da un lato. Ma anche di apprendimento e di condivisione dall’altro. È la tecnologia che lo impone baby, e tu non puoi farci nulla. L’unica eccezione sulla tempistica è legata (guarda caso) alla politica. L’incontro con Civati e Meloni è andato un tantino per le lunghe. Ma d’altronde non si può pensare di mandare l’acqua verso l’alto. La politica ha i suoi tempi. Punto.
“Fantastica anche la location ci siamo spostati all’ICult di valle Faul ed il pubblico ha gradito. Sede informale, adattissima alla nostra filosofia”, sottolinea Capo, che insieme al presidente di Gioventù protagonista Marco De Carolis e a tutti i ragazzi dell’organizzazione ha lavorato duro in queste ultime settimana.
Tant’è che sempre dentro l’incubatore culturale quelli di Medioera continueranno a fare cose. Quando un luogo si presta, e le due parti ne traggono benefici, è bene insistere.
E dopo 96 ore di mazzo, come ci si riposa? “In realtà non ci si riposa – sempre lui – ma si progetta. A giugno, il 23 e il 24, saremo dentro a Expo. A Milano, alla ‘Triennale’. Un riconoscimento importantissimo per il lavoro svolto fino adesso. Parleremo di innovazione e racconto, in un canovaccio che per grandi linee è definito e per altre lo stiamo completando”.
Giusto il tempo di tornare dalla Lombardia, ed ecco pure Caffeina. Che apre i cancelli il 26 (sempre giugno) e battezza l’esordio interno proprio di Medioera. “Già, chi sarà interessato ci troverà a piazza del Comune per tutta la durata del festival – chiude Capo – presenteremo libri che toccano il nostro mondo. Chiaro, pure qui autori e scaletta sono in fase di aggiustamento”.
Insomma, la cosa cresce. E se pure a mezzo mondo appare come una creatura strana, nonché incomprensibile, a tanti piace (vedi i nerd che ci sono partiti da lontano). Al punto tale che gli ospiti di volta in volta cominciano a proporsi da soli. Se il bilancio e quindi positivo, il futuro appare perfino entusiasmante. Virtualmente e concretamente parlando.