Da Massimiliano Forieri, commerciante nel centro storico, riceviamo e pubblichiamo un ulteriore intervento sull’opportunità di organizzare iniziative nello stesso centro storico. (La puntata precedente è QUI)
Perdonami, Andrea, se ribatto alla tua risposta.
Ma credo che sia abbastanza complicato per me portare chi legge alla piena comprensione della situazione.
Nel vostro articolo auspicavate una frequenza di questi appuntamenti, e questo per noi sarebbe letale.
Considera che ci sono le seguenti organizzazioni che almeno un week end all’anno organizzano cose analoghe:
La Camera di commercio tramite la sua emanazione del Marchio Tuscia Viterbese pretende di vendere i prodotti anziché farli solo degustare, considera che noi facciamo parte del marchio come Bottega del Gusto ma non andiamo più nemmeno alle riunioni perché inascoltati da questo punto di vista. Abbiamo provato a gestire noi la vendita e la degustazione per conto del marchio, ma si rientra a fatica delle spese per il personale, i frigoriferi, il registratore di cassa…e allora chi ce lo fa fare? E loro perché insistono su questa cosa visto che non è nella loro missione quella di vendere prodotti?
La Confesercenti organizza i mercatini di prodotti tipici. La Coldiretti sta sempre sotto i portici con i prodotti agricoli. La Lega delle cooperative porta anche lei i suoi associati in piazza a vendere. Lo Slow food village….
E scelgono sempre le occasioni in cui c’è più gente, San Pellegrino in fiore, il ponte dell’8 dicembre, Caffeina, Santa Rosa…minando i guadagni delle attività residenti in nome di una visibilità “politica”, al fine di dimostrare che esistono e fanno qualcosa.
Non ti annoio oltre, comunque ritengo che le manifestazioni nel centro non debbano contrastare con i commercianti e se possibile far si che lavorino di più in modo che siano anche invogliati a sponsorizzarle.
Una cosa importante invece su cui servirebbe attenzione è il modo in cui viene gestita la viabilità in queste occasioni, ho il terrore che per San pellegrino in fiore vengano di nuovo deviate tutte le auto in via Annio. Ma perché non mettono una transenna anche a piazza Fontana Grande in modo da frazionare il flusso di auto? E se mettessero un avviso leggibile anche a Porta Romana, molti non entrerebbero.
Abbiamo i tavoli fuori, si genera talmente tanto smog che l’aria diventa irrespirabile pure all’interno della Taverna Etrusca accanto a noi. I vigili non mi hanno saputo dire a chi mi devo rivolgere. Almeno mi rimborsassero la tassa di occupazione del suolo pubblico….
Massimiliano Forieri
Risponde Andrea Arena: Grazie ancora Massimiliano per l’intervento (costruttivo). Una sola precisazione: la transenna in piazza Fontana Grandi, in effetti, fu un tentativo effettuato dall’ex assessore al centro storico Alvaro Ricci, almeno come sperimentazione nei fine settimana. Alcuni commercianti del centro lo costrinsero quasi con la forza a lasciar perdere.