I consiglieri comunali di Oltre le mura Sergio Insogna e Francesco Moltoni prendono le distanze dal lavoro fatto durante le provinciali per la costruzione della lista “Moderati e riformisti – cambia la Tuscia”.
“Non siamo stati coinvolti in quello che leggiamo essere, direttamente da un comunicato firmato dal sindaco Leonardo Michelini, un nuovo progetto politico territoriale. La lista per le provinciali infatti, definita come una specie di punto di partenza di questa nuova realtà, non ha visto la nostra partecipazione. Siamo stati informati di tutto soltanto a cose fatte, all’interno di una riunione dove in sostanza ci è stato chiesto di sostenere la candidatura di Maurizio Tofani. Candidatura di una figura degnissima, ma pur sempre operazione politicamente non condivisa”.
I due consiglieri non si sentono in linea con questo stile politico di porre le persone davanti al fatto compiuto. Una politica senza confronto, dove le decisioni vengono prese dentro qualche salotto e calate dall’alto. “Ci piacerebbe sapere chi ha deciso tutto e in nome di che cosa”.
Poi c’è la questione del prossimo rimpasto di giunta. “Leggiamo sempre dalla stampa – così Insogna e Moltoni – che sarebbe in odore di assessorato Marco Ciorba. Ci fa piacere apprendere che il sindaco si sia reso conto della necessità di riequilibrare la presenza delle varie forze politiche in giunta. Finalmente, qualora l’operazione di Ciorba assessore andasse in porto, Oltre le mura avrebbe tre assessori. I due attuali assessori Raffaella Saraconi e Alessandra Zucchi, per noi sono irremovibili, anche in virtù del buon lavoro svolto, su cui più volte il sindaco Michelini stesso si è espresso più volte”.
Rimangono le perplessità sulla volontà di superare la lista civica Oltre le Mura nella costruzione di un soggetto politico territoriale dei moderati. “Un’operazione che sicuramente avrà il suo senso strategico per qualche aspirante cardinale Richelieu nostrano, ma di cui facciamo fatica a comprendere l’opportunità nel momento politico attuale. Ritenere che ci sia bisogno di un’ulteriore area dei moderati nell’era del Pd renziano non ci sembra particolarmente azzeccata. E’ già tutto dentro al Pd. Per quanto riguarda la lista delle provinciali non vorremmo trovarci di fronte a un ennesimo capolavoro politico, in linea con l’altro capolavoro che ha portato al rinnovo della presidenza del consiglio poco tempo fa”.