L’ospedale di Belcolle, in molti si interrogano sulla gestione degli infermieri
Dunque, l’argomento è caldo, molto caldo. Un po’ come queste benedette giornate primaverili (tranquilli comunque, che per Pasqua piove e torna il freddo). Qualche giorno fa la Fials si è presa la bega di scrivere due righe addirittura al premier Matteo Renzi. Parlando, prima a livello nazionale, poi locale, di presunta mala-gestione sanitaria.
Nella specifico, e quindi il discorso riguarda tutta la provincia, in ballo ci sta una discreta grana sugli infermieri. O meglio, su chi li gestisce.
Partiamo dal capoluogo. “Da quanto abbiamo potuto apprendere – dice Vittorio Ricci, segretario locale – pare che nei punti di primo intervento degli ex ospedali di Montefiascone e Ronciglione, vengono impiegati infermieri provenienti da Belcolle, per l’effettuazione di turni anche di notte, che a causa di assenza totale o quasi di richiesta di prestazioni, si fanno un lungo sonno fino al sorgere del sole”.
Ok, ma andiamo ancora più a fondo. “C’è di più – sempre lui – di fronte alla carenza di operatori sanitari come di posti letto per i pazienti, che nella Asl è di gran lunga superiore alle altre strutture della Regione, si perpetuano situazioni aberranti dove in barba ai tanti disoccupati, si consente ad alcuni infermieri di raddoppiare lo stipendio presso la casa circondariale di Mammagialla”.
Meglio fermarsi qui. Perché proprio la struttura carceraria torna al centro del dibattito. Poiché dopo il parere Fials arriva anche quello di Assotutela.
Michel Emi Maritato, AssoTutela
A parlare è direttamente il presidente, Michel Emi Maritato. “Ci chiediamo perché si continuino a stanziare fondi alla Asl – questo il suo incipit – per retribuire infermieri già in servizio che ‘arrotondano’ la paga prestando assistenza ai detenuti di Mammagialla, mentre una delibera per nuove assunzioni è ferma”.
Ma come? Ci sarebbe chi fa gli straordinari e invece una delibera, pure vecchiotta, permetterebbe l’assunzione di forze fresche? “Se risponde al vero il fatto che sono infermieri già in servizio presso la Asl, a prestare le cure ai detenuti, arrotondando gli stipendi con ore in surplus rispetto all’orario di servizio, mentre tanti giovani opportunamente formati, sono a spasso, il fatto è sconcertante – chiude Maritato – Il commissario Macchitella deve fornire le opportune giustificazioni. Nel 2013 una delibera per l’assunzione di nuovi professionisti – con i 456 mila euro stanziati se ne potrebbero retribuire circa 12 – fu bloccata in attesa di un parere del commissario ad acta per il controllo della spesa, che ha competenze a decidere anche sul blocco del turn over. E ancora si attende il sacrosanto parere. Chiediamo all’attuale sub commissario Bissoni di far valere la propria autorevolezza, e al presidente Zingaretti di far sentire la propria voce sull’annoso problema. Anche questa è trasparenza e rispetto dei cittadini-contribuenti”.
Insomma, le domande e i destinatari si moltiplicano. Ma qualcuno risponderà?
