“Dice che la Macchina si vede anche dalla ferrovia, dal treno per arrivare ad Expo”. Dettagli che si vanno ad aggiungere alle notizie di una settimana frenetica ed esaltante come poche, nella storia recente di questa città. La settimana in cui la Macchina di Santa Rosa – uscendo per la prima volta dalle mura medievali di Viterbo – ha raggiunto Milano, dove ora svetta all’interno dell’area dell’Expo. E se l’esposizione aprirà i battenti soltanto venerdì prossimo, qui è come se già fosse iniziata.
Non solo per la Macchina, che comunque resta la stella indiscussa e il risultato più clamoroso della politica di avvicinamento della Tuscia all’evento meneghino. Ci sono gli eventi dell’Expo fest, in centro (anche oggi) e c’è l’ìnaugurazione del PalaExpo, nel vecchio mattatoio restaurato dalla Fondazione Carivit e prestato per sei mesi (tramite convenzione) al Comune proprio come vetrina. Una sorta di portale spazio temporale che collega Valle Faul con Rho-Pero, per dirla alla Star Trek (“Sulu, ci porti fuori”).
E’ arrivato persino il governatore Nicola Zingaretti per il classico taglio del nastro. E’ arrivato persino in anticipo – notiziona -, cogliendo di sorpresa le altre autorità, reduci dalle celebrazioni della Liberazione. C’è il prefetto Antonella Scolamiero, c’è l’onorevole Fioroni, il consigliere regionale Valentini, mezza giunta comunale (Ciambella-Delli Iaconi-Ricci) e naturalmente il sindaco. Che rende subito onore ad uno degli artefici della Viterbo in formato Expo, l’assessore Barelli: “Ha lavorato intensamente, direi senza sosta – ha detto Michelini – Ci ha creduto dall’inizio alla fine, insieme a Fondazione Carivit e Camera di commercio. Ora da qui parte la nostra sfida, quella di valorizzare la Tuscia facendo sistema. L’agroalimentare, che poi è il tema dell’esposizione, è un settore nel quale possiamo dare tantissimo, anche a livello internazionale. Abbiamo dei contatti con delegazioni estere, le riceveremo qui e mostreremo loro le nostre ricchezze. Perché siamo una realtà piccola, ma ricca”.
Tocca a Zingaretti allargare il campo e spiegare l’azione della Regione nei confronti di Expo, sotto lo slogan “Lazio eterna scoperta”: “Ci vogliamo collocare all’interno del ruolo dell’Italia, che si candida come attore globale in un fattore di sviluppo come la terra, la nutrizione, le risorse. Insieme alla Lombardia saremo l’unica regione che avrà uno spazio permanente all’interno del padiglione Italia (le altre regioni ruoteranno, ndr). Stiamo ultimando l’allestimento, che sarà dotato di una tecnologia audiovisiva molto bella, che dovrà catturare l’attenzione, almeno per qualche minuto, dei milioni di persone che passeranno da lì. Ma in realtà ad Expo già ci siamo, con la Macchina di Santa Rosa”. In platea c’è Raffaele Ascenzi, che ha portato il modellino della sua Gloria.
“Ma l’Expo non è solo a Milano – dice il presidente – In tutta la regione abbiamo preparato un cartellone di eventi rivolto sì ai turisti di tutto il mondo, ma anche a noi stessi, ai cittadini del Lazio, affinché riscoprano le bellezze del loro territorio. Stiamo pubblicando insieme ai maggiori quotidiani dei volumi fotografici sui vari territori, abbiamo fotografato i luoghi con dei droni, tante altre cose sono in cantiere. Sono convinto che alla fine di questa esperienza il Lazio non solo sarà percepito come migliore, ma lo sarà diventato anche nei fatti”