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Giubileo straordinario, presto che è tardi

L'8 dicembre inizia l'Anno Santo: bisogna farsi trovare pronti

Palazzo papale

Palazzo papale

Venticinque milioni di pellegrini attesi. Le celebrazioni, gli appuntamenti, l’accoglienza, i posti di lavoro. E già nell’aggettivo – straordinario – si capisce quanto sia urgente prepararsi all’evento. Già, l’anno santo, il Giubileo straordinario indetto dal Papa lo scorso 14 marzo e che l’11 aprile verrà ufficializzato con il rito della bolla. Inizierà l’8 dicembre di quest’anno e si concluderà il 20 novembre del 2016.

All’8 dicembre, fatti due conti, mancano nove mesi. E infatti a Roma già si stanno muovendo, colti di sorpresa dall’annuncio papale, visto a differenza dei Giubilei “ordinari”, che cadono in anni prefissati, in questo caso il preavviso è stato minimo. Campidoglio e Regione hanno varato già due cabine di regìa, con assessori e tecnici delle amministrazioni che si stanno occupando di pianificare esigenze, criticità, costi e soprattutto risposte da attuare in vista dell’evento epocale.

E Viterbo? Qui tutto tace, almeno per ora. Ci hanno provato un paio d’associazioni (Take off e Piattaforma 2.0), nelle scorse settimane, a sottolineare come l’inizio dell’Anno Santo sia imminente, e che in qualità di “città dei papi” la cosa, da queste parti, dovrebbe interessare. Sì, città dei papi, perché Viterbo ha (dovrebbe avere) un posto di rilievo tra le città sante della cristianità: magari non a livello di Roma, né di Betlemme o Gerusalemme, ma di sicuro all’altezza di Assisi, o Avignone, i cui rappresentanti saranno in visita nella Tuscia da oggi. E per ricordarselo basterebbe tornare indietro di quindici anni (cosa sono quindici anni nella storia secolare di una religione? Nulla), al Giubileo del 2000, che investì anche il Viterbese, tra pellegrini in transito sulla via Francigena, pacchetti turistici che abbinavano alla Capitale anche una visita nei luoghi sacri dell’Alto Lazio, e necessità di ospitare i fedeli anche da queste parti per alleggerire i carichi su Roma. Così, da quell’Anno Santo, la Tuscia riuscì anche a ottenere qualcosa: il riammodernamento della ferrovia, benché senza l’agognato raddoppio completo dei binari, e naturalmente le opere sostenute dalla Diocesi, dal museo Colle del Duomo – che nacque proprio per quella solenne occasione e che oggi va a gonfie vele – al dormitorio della Caritas.

Pellegrini sulla via Francigena

Pellegrini sulla via Francigena

Alla luce di quello che è stato e in prospettiva di quello che sarà, converrebbe perciò attivarsi in fretta, specie a livello istituzionale, per sfruttare i canali di collegamento con l’organizzazione già al lavoro a Roma, in Comune e soprattutto in Regione. Gli unici che sembrano esserselo ricordato pare che siano quelli di Viva Viterbo. La lista civica, infatti, ha presentato il 18 marzo scorso un ordine del giorno al consiglio comunale, dall’oggetto non equivocabile: “Linee guida del Comune di Viterbo per preparare la Città dei Papi all’anno santo straordinario, annunciato da papa Francesco”. E nel consiglio del 19 il consigliere Filippo Rossi aveva provato a chiederne l’anticipazione della discussione, proprio per l’urgenza dell’argomento e dei relativi provvedimenti. Invece si preferì parlare di altro (consulta della cultura, carta di Pisa e via discorrendo). L’ordine del giorno è ancora lì, intruppato nella cinquantina che compone il calendario dei lavori. Chissà quando verrà affrontato, chissà quando si comincerà a lavorare su una cosa del genere, chissà se altre, “urgentissime” faccende lo scavalcheranno. A proposito: chissà quando verrà convocata la prossima raffica di consigli, visto che la riunione dei capigruppo che doveva decidere in merito è saltata lunedì scorso. Dopo Pasqua, sicuramente, speriamo prima dell’apertura del Giubileo.

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