DallUniversità agraria di Tarquinia riceviamo e pubblichiamo:
Totale, netta e assoluta contrarietà a progetti di utilizzo delle terre dell’Università Agraria di Tarquinia per discariche o ogni altra finalità legata all’impiego di rifiuti. Nessun confronto sul tema con Enti o multinazionali, né oggi né in futuro. Al contrario azioni legali a tutela dell’Università Agraria e contro simili mostruosità.
Non consentiremo che l’incapacità delle metropoli di smaltire rifiuti divenga servitù sul nostro territorio, peraltro in aree dedicate alle coltivazioni biologiche, che la nostra comunità ha preservato e difeso in questi anni nel pieno rispetto dell’ambiente.
Accostare il nome dell’Università Agraria a questo scellerato progetto è offensivo e intollerabile. Inqualificabile il solo pensare di utilizzare i terreni della collettività dei cittadini di Tarquinia. Per quanto ci riguarda nessun contatto, né formale né informale, – che, precisiamo, non avverrà nemmeno per il futuro – è avvenuto con multinazionali o politici.
Chi pensa di utilizzare i terreni dell’Università Agraria come se fossero disponibili si sbaglia di grosso: modalità di comportamento che la dicono lunga sulla serietà di chi porta avanti un simile intento. Ci sembra un progetto figlio dell’approssimazione, ignorata ad esempio la vicenda di Cupinoro e le relative questioni legate ai vincoli sulle proprietà collettive. Assurdo che terreni che non sono stati autorizzati nemmeno per l’impiego ai fini delle energie rinnovabili, possano ora diventare sede di una discarica o altre simili attività.
Pronti a deliberare fin dal prossimo consiglio la nostra contrarietà senza se e senza ma. Diffidando fin da ora chiunque dall’accostare l’Università Agraria a progetti legati ai rifiuti. Non intendiamo tornare agli anni 90: per quanto di nostra competenza nessun confronto con chi vuole trasformare il nostro territorio in una discarica di rifiuti.