Ammonta a circa 8 milioni di euro il debito di Talete nei confronti dei Comuni che pure sono azionisti della stessa società. Una situazione apparentemente anomala ma che si può semplicemente spiegare col fatto che, al momento del conferimento del servizio, la società di gestione idrica si accollò crediti e debiti, anche se poi realmente le varie amministrazioni locali hanno continuato a pagare i mutui a suo tempo contratti con la Cassa depositi e prestiti per lavori sul servizio idrico. “Il fatto è – spiega il presidente Stefano Bonori – che spesso in questi mutui sono compresi anche interventi che ben poco hanno a che vedere con il servizio idrico vero e proprio. Faccio un caso limite: un comune della Tuscia con quei soldi ha sistemato anche una fontana ornamentale. Ma perché questa spesa la deve pagare Talete e quindi tutti i cittadini?”.
“Le richieste, dunque – continua Bonori – vanno analizzate caso per caso ed è quello che è stato fatto e si sta facendo per 19 dei 28 comuni interessati. Al termine di questa analisi (che, tanto per citare un esempio, si sta concludendo con Canino), ci sarà una compensazione tra debiti e crediti. E solo in quel momento si potrà avere un quadro della situazione preciso e coerente. Richieste estemporanee senza un adeguato supporto tecnico e contabile mi sembrano fuori luogo”.
Intanto nell’assemblea degli azionisti in programma domani si dovrà procedere alla sostituzione di Patrizia Mezzetti che si è dimessa dal consiglio di amministrazione di Talete. “Ringrazio – commenta Stefano Bonori – l’avvocato Mezzetti per il lavoro fatto all’insegna della competenza e di non comuni capacità professionali. Mi auguro che la sostituzione avvenga nel solco di uguali competenze e capacità”. Per la cronaca, Patrizia Mezzetti era stata designata in ambito centrosinistra e dunque spetta a quella parte politica nominare il nuovo membro del cda.
Continua intanto il lavoro sulla due diligence, la cui conclusione slitta di qualche giorno: il termine perché si completi l’analisi dei conti resta fissato intorno al 20- 25 aprile. E’ stata completata l’acquisizione documentale; ora resta la parte più complessa che riguarda la comparazione dei dati.
Infine, è opportuno ascoltare il parere del massimo responsabile di Talete sulla reazione dei comuni che hanno ricevuto dalla Regione la lettera con cui si impone di cedere il servizio idrico alla società pubblica. “Esortazione” che praticamente tutti non hanno intenzione di seguire. “Io penso che le leggi vadano rispettate – conclude Bonori – e che esistono norme dalle quali non si può derogare. Mi rendo conto che ci sono delle criticità, sia tecniche che economiche, ma in tempi medi il servizio sicuramente migliora. E’ vero, in molti comuni le bollette costano meno ma la domanda è: in queste municipalità come funziona il servizio di scarico e depurazione? Esiste una carta dei servizi? Come vengono stabilite le tariffe? Chi si preoccupa delle analisi sulla qualità delle acque? Ecco, vorrei avere risposte chiare e nette su questi temi, che non sono affatto secondari, prima di sentire dire dei no così netti all’ingresso in Talete”.