A Piansano, dall’alba dei tempi, funziona così: uno parte già rassegnato, e magari si piglia pure un giorno di ferie. Che tanto quando ci si mette seduti in ambulatorio, in attesa di essere ricevuti dal proprio dottore di base, minimo ci vogliono un paio d’ore d’estenuante attesa. Utili, al massimo, per socializzare con la vecchietta che intanto pulisce la cicoria. O col tipo che non si incrociava da una vita.
Ecco. Forse (condizionale d’obbligo) d’ora in avanti non si procederà come insegna la storia. Perché da una settimana e poco più, a Piansano ma anche in tutto il resto della provincia, le ricette si possono serenamente fare on line. Da casa, dal lavoro, dalle Mauritius. Basta avere a portata di mano un pc, ed essere un tantino abili a districarsi tra i canali informatici. Si fa richiesta al dottore, che la gira direttamente alla farmacia. Dove poi ci si reca per prelevare ciò che serve. Senza foglietto rosso.
Il viterbese, entrando nello specifico, è stato scelto come fulcro di tale progetto pilota. E se le cose andranno come si spera, a breve la faccenda verrà allargata all’intera Regione. Ora, seppur è passato poco tempo, viene già da chiedersi come procede il lato pratico della buona idea. “Bene – assicura Antonio Maria Lanzetti, presidente del suddetto ordine locale – certo, siamo solo all’inizio. Ma i colleghi sono entusiasti. Credo che si potrà proseguire e andare a regime”.
La prescrizione dematerializzata piace, pertanto. Anche se, come ogni novità, sta evidenziando qualche criticità. “È logico – prosegue Lanzetti – diciamo, per fare due esempi pratici, ci si muove sulle uova esattamente come gli esordi della raccolta differenziata o come la nuova incomprensibile dichiarazione dei redditi. Si tratta di disabituare la gente, di portarla a ragionare diversamente. E la fatica aumenta, dato storico, quando si ha a che fare con le scartoffie della pubblica amministrazione. Sono però convinto che la formula è ottima. Così come sono felice che, una volta tanto, si sia optato per Viterbo”.
La speranza comunque è che non finisca come per la carta d’identità elettronica. Quella simile all’attuale codice fiscale. Che venne emessa proprio qui, all’ombra della Palanzana, e che non convinse nessuno. “Immagino che gli anziani saranno quelli più in difficoltà – chiude Lanzetti – quando gli si mette di fronte un pc non è che facciano i salti di gioia. D’altro canto però, andare in un ambulatorio e trovarci solo loro, vorrebbe dire che le attese sarebbero quanto meno dimezzate”.
Per non parlare poi dell’eliminazione del supporto cartaceo. Un bel risparmio in termini ambientali ed economici.