Gloria aveva già un papà – Raffaele Ascenzi, l’architetto che l’ha disegnata – e adesso ha anche degli zii, quelli della famiglia Fiorillo (il patriarca Vincenzo, i più giovani Mirko e Stefano) che con la loro Edilnolo Gloria la faranno alzare. Toccherà poi ai facchini sollevarla e portarla a spasso – si fa per dire, vista la fatica – per le vie della città il prossimo 3 settembre.
L’aggiudicazione provvisoria, in attesa di quella definitiva, è arrivata ieri a metà mattina negli uffici comunali dei Lavori pubblici, in via Garbini, dopo qualche affanno, tra scale e ascensore, per trovare la sede giusta delle operazioni di apertura delle buste. Dal piano terra (ma la sala delle commissioni era occupata, appunto, dalla quinta commissione) al quinto, poi al quarto, poi di nuovo a terra, chiedendo di qua e di là, com Asterix e Obelix in quel palazzo, fino a raggiungere la porta giusta, quella dell’ingegner Ernesto Dello Vicario.
C’erano Mirko e Stefano Fiorillo (Vincenzo era impegnato altrove), c’erano i dirigenti comunali, e come spettatore particolarmente interessato, per ovvii motivi, Ascenzi. Mancavano i rappresentanti dell’altra azienda che aveva concorso, la Esteel di Blera, che ha ottenuto un punteggio complessi più basso di una ventina di punti rispetto alla Edilnolo (91.180 contro 72.102). L’unico punto del capitolato favorevole ai blerani – ma inutile ai fini del calcolo complessivo – è stato quello del ribasso sulla base d’asta (si partiva da un milione di euro): con 10.23 per cento contro il 4.215 offerto da Edilnolo. Che ora dovrà aspettare la determina ufficiale di aggiudicazione definitiva, la verifica dei requisiti e la stipula dell’assicurazione col Comune prima della consegna dei lavori e dell’avvio vero e proprio. Con cento giorni di tempo per concludere, venti in meno rispetto alle richieste del capitolato. Insomma, per la metà agosto la nuova Macchina dovrebbe essere pronta. Raffaele già freme per poter consegnare il suo progetto in 3D e per affinare altre diavolerie che daranno forma a Gloria.
Mirko Fiorillo è commosso, e non è un modo di dire: parla con difficoltà, gli occhi lucidi: “Se prima ero teso, ora sono emozionato – dice a Viterbopost – Negli ultimi quattro anni abbiamo affiancato Contaldo Cesarini come assemblatori della Macchina, lavorando dietro le quinte, adesso tocca a noi, e certo è merito anche dell’esperienza accumulata. Come procederemo adesso? Nella nostra officina, sulla Tuscanese, verrà realizzato il traliccio portante, altrove l’allegoria, cioè la livrea e gli addobbi, poi tutto sarà assemblato. Raffaele è il papà di Gloria, contiamo sui suoi consigli”. E mentre la vecchia Macchina, Fiore del cielo, è pronta per imboccare la strada per Milano ed Expo (a giorni la partenza), una nuova sta per vedere la luce. Fatta da viterbese, per i viterbesi.