15112024Headline:

“Con che faccia mi avete abbandonata?”

Cagnetta lasciata al canile: "Chi è stato si faccia vivo"

Il biglietto lasciato come giustificazione

Il biglietto lasciato come giustificazione

Dunque, ci sarebbero una notizia buona e una cattiva. Partiamo da quella buona. Due estati addietro si tenne un concerto di beneficenza fuori dal cortile del Palazzo papale. Parteciparono una marea di band, si raccolsero svariati soldi, e fu tutto molto bello. Perché con l’incasso (tolta la Siae, l’unica a non lavorare ma a essere comunque retribuita, e abbondantemente) si poterono acquistare diverse cosette. Tra cui le telecamere di sorveglianza che, ancora oggi, sono poste dentro al canile di Bagnaia.
E qui finisce la parte piacevole. Passiamo alla “cattiva”. Le suddette telecamere funzionano. E alla grande. Ora uno dice? E che c’è di male? Nulla. Se non fosse che lo scorso 18 marzo, alle 14.30 circa, hanno ripreso e registrato tre persone. Che non passavano da quelle parti per andare a trovare Fido, no. E nemmeno per strappare ad un destino infame Fuffi. Affatto. I tre, a bordo di una Ford scura (per ora la targa non viene comunicata, ma chi di dovere la conosce numero per numero), hanno ben pensato di abbandonare una cagnetta. Legandola addirittura dentro alla struttura, dove quindi sono entrati in orario non consono. “Invitiamo i signori, un uomo, una donna e un ragazzo, a presentarsi con urgenza in sede – dice la responsabile tuttofare, Elvia Viglino – siamo aperti al pubblico di mattina, dalle 10 alle 12. Credo sia il caso che ci diano spiegazioni. Non può bastare un cartoncino con su scritto ‘abbiamo trovato questa cagnola in mezzo ad una strada’ per sistemare ogni cosa”.

La cagnetta, fotografata dentro il canile

La cagnetta, fotografata dentro il canile

Ora. Prima domanda: perché gli Amici animali onlus scappano fuori così, come i funghi, dopo quasi un mese? “Perché col crescere si diventa saggi – prosegue – e quindi abbiamo lasciato del tempo, anzi, molto tempo, ai tre. Con la speranza che si recassero da noi, per fornirci, e magari anche in modo civile, notizie varie sul presunto ritrovamento. Invano, comunque. Nessuno s’e’ visto. E quindi ecco l’appello”.
Che, tutto sommato, conoscendo la tenacia della Viglino, è ancora morbido. Nel senso, la faccenda è riparabile. Basterebbe di cospargersi il capo di cenere e costituirsi. Magari portando anche due crocchette alla povera bestiolina. Che non gode certo di ottima salute. La cagnetta “corso” dal pelo scuro è magra magra, e con la faccia sofferente.
Ma come procederà la storia qualora a domanda non arrivi risposta? “Il consiglio è di procedere come detto – chiude – prima che la nostra associazione sporga denuncia e consegni la registrazione dell’abbandono alle autorità competenti”.
Mani in alto, non avete scampo. Vi abbiamo ripresi.

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