Noi italiani sulla cucina siamo suscettibili. Per antonomasia il nostro è il Paese della buona cucina, vantiamo chef stellati, ristoranti invidiati in tutto il mondo e ricette che fanno venire la bava alla bocca solo a leggerle. La cucina, infatti, è uno di quei campi in cui ci prendiamo qualche rivincita rispetto ai Paesi più ricchi e tecnologicamente avanzati, ma che non riescono a cucinare un piatto di pasta sensato (tie’). Sarà per questo motivo, che quando ho letto la notizia sulle origini della pasta alla carbonara ho avuto un sussulto. Se non sapete a cosa mi riferisco sedetevi e tenetevi forte: questa meraviglia della tradizione italiana è stata inventata dagli americani. Ebbene sì, tra le tante ipotesi, questa ha preso piede perché ci sarebbero delle evidenze storico-scientifiche concrete. La tesi è stata rilanciata da un articolo de Il Messaggero dallo storico della gastronomia Emilio Dente Ferracci, che ha condotto un’inchiesta sulle origini di pietanze simbolo della gastronomia romana.
Secondo lo storico sarebbero state le truppe Usa, arrivate a liberare l’Italia nel 1944, a mescolare due ingredienti delle razioni K, composte da uova liofilizzate e bacon, sugli spaghetti caldi che gli venivano offerti. A sostegno della tesi – racconta il buon Ferracci – ci sarebbe anche il fatto che prima del ’44 la pasta alla carbonara non sarebbe menzionata in alcun testo di cucina (ragazzi, che amarezza). Comunque noi ce ne freghiamo. A prescindere dall’identità di colui che ha scoperto questo notevole abbinamento, sappiamo con certezza che senza le mani sapienti dei cuochi romani la pasta alla carbonara non sarebbe arrivata nelle tavole di tutto il mondo. Ergo: la pasta alla carbonara è italianissima.
Se anche a voi vi è venuto un leggero languorino, preparate la panza e accendete i fornelli.
Ingredienti per sfamare tre yankee: 350 grammi di spaghetti; 150 grammi di guanciale; 100 grammi di pecorino; 4 tuoli e un uovo interro; pepe q.b.
Preparazione. Tagliamo il guanciale (vi prego non usate la pancetta) in cubetti o listarelle e mettetelo in un tegame antiaderente senza alcun grasso. Il guanciale infatti, come nella preparazione della Amatriciana, non ha bisogno di soffriggere con olio o strutto. Se siete amanti del colesterolo potete aggiungere qualche goccia di olio extravergine. Lasciate che il calore del fuoco lo faccia diventare trasparente e croccante e una volta finita la cottura toglietelo dal fuoco e lasciatelo riposare su un piatto. A questo punto mettete i tuorli e l’uovo in una ciotola e con l’aiuto di una frusta sbattete energicamente. Aggiungete il pecorino e il pepe e mescolate di nuovo. Aggiungete il guanciale (che avrete lasciato raffreddare dopo la cottura) e gli spaghetti appena scolati. Girate la pasta in modo da farla avvolgere da tutto il condimento, impiattate e godetevi questa meraviglia.
Ps: non azzardatevi a rimettere la pasta sul fuoco. Dobbiamo fare la pasta alla carbonara non una frittata. Grazie.