A Budoni, ore 14.30, inizia ufficialmente un altro campionato per la Viterbese. Undici partite, tutte da vincere, come ha chiesto la famiglia Camilli, e alla fine que serà serà. Perché il pareggio di Rocca Priora prima, e la sconfitta di domenica scorsa in casa contro il Cynthia poi, ha messo la stagione su un binario morto, o quasi. Con la vetta ormai a sette punti, la Lupa che non si ferma, è meglio pensare alla quotidianità, e fare i conti alla fine.
La quotidianità si chiama Budoni, dunque. Squadra gagliarda e tosta, medio alta classifica, una di quelle sarde che sta onorando il campionato. Perciò, nessuno sconto isolano e nessun relax da parte gialloblu. Lo scivolone contro il Cynthia, del resto, ha lasciato strascichi pesanti: l’arbitraggio ottuso (con un paio di rigori negati), la difficoltà nel fare gioco e nello sfondare la difesa genzanese, un certo calo anche psicologico, motivazionale, mostrato da certi giocatori, sono tutti segnali che debbono essere smentiti. Sul campo.
Perciò mister Ferazzoli farà qualche cambio, a partire dal portiere, con Zonfrilli all’esordio da titolare in campionato. Dentro anche Pacciardi, sparito nelle ultime settimane e pronto a tornare sulla sua fascia di competenza. A centrocampo, i problemi fisici di Giannone sembrano risolti e dunque Rocco sarà lì in mezzo a menare le danze. Così come è probabilissimo rivedere dall’inizio Matteo Pero Nullo, il folletto finito in panchina, dato per “stanco” da qualcuno ma al quale non è mai bene rinunciare, visto che è l’unico che riesce a garantire superiorità numerica e qualche invenzione. Davanti, ancora Saraniti e Pippi.
Gli orizzonti attuali della Viterbese si chiamano playoff. Ai quali bisogna arrivare da seconda in classifica – perché quest’anno il regolamento aiuta chi si piazza al posto d’onore – e che bisognerà affrontare con convinzione. Qualcuno già storce la bocca, alla prospettiva degli spareggi, ma al momento è l’unica corsia possibile che porterebbe alla promozione (eventualmente). Salvo eventuali colpi di scena.
La strada dei playoff è decisamente più in salita – ma la matematica lascia ancora qualche flebile spiraglio – per la Stella Azzura che oggi (ore 18, PalaMalè) affronta l’Eurobasket Roma, formazione di elevato lignaggio che già da tempo si è posizionata nella fascia alta della graduatoria. La Ilco ha mancato le occasioni per salire in zona nobile quando ha perso diversi match decisamente alla portata ed oggi, pur non avendo ancora in tasca il pass-salvezza (mancano due punti per la certezza assoluta) è chiamata a confermare quanto di buono s’è visto una settimana contro Cassino, la prima dopo l’accantonamento di Cipriani e l’arrivo in panchina del duo Fanciullo-Cardoni. Finalmente una squadra tonica, grintosa, vogliosa di scrollarsi di dosso una certa qual inerzia negativa che aveva pesantemente condizionato le precedenti uscite. Il risultato non è arrivato, ma sono arrivati segni tangibili di un’inversione di tendenza. Il minimo che si chiede è di confermarli anche contro i romani. Nel roster mancheranno ancora Fogante e Rogani, alle prese con i rispettivi infortuni, per il resto tutti abili e arruolati. D’accordo, Eurobasket è di qualità superiore, ma nel basket (come in ogni sport) scendere in campo rassegnati o demotivati è già sintomo di debolezza. Invece, bisogna provarci sempre e comunque. Quei due punti che mancano alla permanenza sicura vanno conquistati al più presto. Magari già stasera… L’esordio in casa di Umberto Fanciullo non potrebbe essere bagnato in modo migliore.