Terme: in consiglio comunale l’ennesimo atto ma di sicuro non l’ultimo. Due interrogazioni urgenti dalla minoranza (Ubertini, Forza Italia, Buzzi di Fratelli d’Italia) sulla situazione del pozzo San Valentino: “Sindaco, il 12 marzo scorso ci aveva rassicurati sull’inizio imminente dei lavori e invece tutto è ancora sospeso, con uno stabilimento (Terme dei papi, ndr) che non può iniziare la stagione dei fanghi e con dei posti di lavoro a serio rischio”. Intanto:quanti posti di lavoro? Per qualcuno una dozzina, secondo altre versioni addirittura cinquanta.
Risponde l’assessore al termalismo Tonino Delli Iaconi, che dà qualche notizia fresca fresca. Primo, mercoledì è arrivata la proroga di un mese (fino al 25 aprile, dunque) della sospensiva chiesta dall’azienda che doveva fare dei lavori al pozzo: “Le sentenze vanno rispettate – dice l’assessore – né il Comune ha la facoltà di costringere l’azienda a svolgere i lavori. La prima fase dell’intervento, quella che ha riportato i livelli dell’acqua ad una misura accettabile, è stata completata. Ora dobbiamo aspettare la seconda, che deve garantire il consolidamento, ma ripeto: c’è la sospensiva del Tar”. Seconda notizia, sui lavoratori a rischio: “Li abbiamo già incontrati due settimane fa, ascoltando le loro legittime preoccupazioni e fornendo loro le nostre risposte. Li incontreremo anche domani (oggi, ndr), anche se la situazione va inquadrata in un contesto particolare, visto che siamo in contenzioso”. E’ la questione che Viterbopost aveva già sentito da Delli Iaconi: “Il consiglio comunale ha votato mesi fa una delibera che promuoveva lo sviluppo del ternmalismo, fissando i limiti di acqua per i soggetti già esistenti. Poi è ovvio che se un’azienda può non essere stata accontentata e allora protesta, anche se noi siamo qui per fare l’interesse comune e non quello di un solo interlocutore. Tra l’altro, mi risulta che i livelli di acqua consumati adesso siano gli stessi di sempre… Ecco, domani ai sindacati sottoporremo questi dati. E poi, mi risulta che il fango provenga dal Bagnaccio, non da pozzo San Valentino”.
Ubertini non è d’accordo: “I fatti sono altri. La stagione dei fanghi non è ancora iniziata, sono a rischio le prenotazioni di chi aveva fissato le cure, così c’è incertezza sul futuro dei lavoratori – ha ribadito il capogruppo di Forza Italia – E visto che le versioni del Comune e della struttura termale sono contrastanti, convochiamo una commissione ad hoc, come tra l’altro avevamo chiesto”. E Buzzi: “Quella delibera , assessore, noi non la votammo. Anche perché ad oggi non si è capito bene dove debba andare l’acqua risparmiata…” Forse a chi si prenderà la gestione delle terme ex Inps, per le quali il bando era stato annunciato dallo stesso Delli Iaconi entro questo mese ma che, complici i ricorsi e le sentenze in arrivo, slittterà. A quando non si sa.