15112024Headline:

“Termalismo, ma il Comune che sta facendo?”

Durissima presa di posizione di Federlazio: "E' arrivato il momento degli atti concreti"

Terme Inps, il cui bando è desaparecido

Terme Inps, il cui bando è desaparecido

Progettualità, visione e comunicazione. Sono questi gli aggettivi che, stando alle parole di Federlazio, a tutti si potrebbero affibbiare tranne che al Comune di Viterbo.
L’organizzazione delle piccole e medie imprese non ci sta. E alza la voce. Anche in modo pesante, deciso, duro. Il tema sbattuto sui banchi di Palazzo dei priori è quello del termalismo. “Bloccato praticamente da un anno – ricorda il direttore Giuseppe Crea – con dedizione e non poca fatica abbiamo portato il ministro Franceschini in città, lo scorso maggio. In una conferenza dal titolo emblematico, ‘l’oro degli etruschi’. L’amministrazione promise molto e sembrò disposta a intraprendere una strada fruttuosa. Quanto tempo è passato? Troppo. Non si è andati un passo avanti o uno indietro. È arrivato il momento che si diano una svegliata”.
A dirla tutta però proprio ieri sono partiti i lavori per ristabilire i livelli alla Callara del Bullicame. “Il pozzo San Valentino è da sempre soggetto a livelli alterni – prosegue – speriamo che si riesca a tornare ad una sorta di normalità. Ma non basta questo piccolo intervento. Qui ci stanno tantissimi imprenditori bloccati”.
In effetti più di venti privati sarebbero disposti a rilanciare la città puntando sul termalismo. “Ma non si muovono, logico – aggiunge – nessuno investirebbe un euro adesso, senza certezze di alcun tipo”. Già, come si può chiedere di cominciare a costruire (ma volendo anche di ristrutturare, migliorare) quando non si ha la certezza che poi arriverà acqua? “E questo è un aspetto – illustra sempre lui – Vogliamo poi parlare del bando Inps? Caduto nel silenzio più assoluto. Per non citare infine chi, penso alle Salus o alla struttura Dei papi, sta lì a braccia conserte mentre lorsignori stanno decidendo. Quanto denaro ha già perso questa gente? Vogliamo far chiudere anche loro?”.

Giuseppe Crea (Federlazio)

Giuseppe Crea (Federlazio)

E a proposito di Terme dei papi, il ping pong col Comune per il quantitativo si è arenato, con le carte finite in tribunale (in un iter di corsi e ricorsi tragicomico): possibile che non si poteva trovare un’altra soluzione? “Bastava parlare – tuona ancora – imboccare una via mediata. Ora voglio vedere quanto tempo ci metterà la burocrazia ad emettere un giudizio”.
In sostanza però, cosa chiede Federlazio alla squadra del sindaco Michelini? “Che si avvii almeno un tavolo di consultazione con le realtà esistenti – chiude Crea – e poi vorremmo sapere cosa ha in testa l’assessore preposto, Antonio Delli Iaconi, perché o ci sfugge qualcosa, o non siamo stati informati degli sviluppi, oppure proprio non si è mossa paglia. Non si decide per paura di sbagliare. E questo sarebbe il peggiore degli scenari”.
Qui la cera si consuma e la processione non va avanti, direbbe quello.

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