Civitavecchia – Capranica – Orte, una linea ferroviaria fantasma e la speranza di rianimare un binario morto. Se ne parla da anni, a tutti i livelli, senza alcuna azione concreta che sia riuscita a passare dalla fase progettuale a quella operativa. Oggi tocca al Comune di Ronciglione, che ha promosso per stamani (ore 9.30, sala consigliare) un incontro tra i sindaci interessati per territorio dalla tratta, l’autorità portuale di Civitavecchia, l’interporto di Orte, le associazioni.
Al centro della riunione, il progetto di riapertura, firmato dall’università La Sapienza e avallato anche dal consiglio provinciale di Viterbo. Un piano, l’ennesimo, dopo quello progettato nel 2010 da Italfer (coi finanziamenti di Unione europea, Regione, Interporto e autorità portuale), e l’inserimento della Civitavecchia – Capranica – Orte nel piano regionale dei Trasporti, e ritenuta strategica anche dall’Europa come diramazione della Berlino – Palermo. Essenziale, perché di fatto aprirebbe un corridoio ferroviario tra il mar Tirreno e l’Adriatico, quel corridoio da sempre immaginato (il primo tratto, di 7 chilometri, risale addirittura al 1894, poi guerre e frane causarono tanti problemi alla messa in funzione totale).
“Lo scopo dell’incontro – ha detto il sindaco di Ronciglione Alessandro Giovagnoli – di cui il nostro Comune si fa promotore, è quello di accelerare un iter che rischia di rimanere bloccato e ancora una volta incompiuto. Un’opera che porta alla realizzazione di un progetto importante e proficuo per lo sviluppo economico e turistico non solo dei comuni coinvolti, ma anche dell’intera provincia e del centro Italia. Sulla riapertura della linea ferroviaria Civitavecchia – Capranica – Orte sono stati effettuati notevoli investimenti, non ultimo un importante progetto finanziato dall’Unione Europea”.