Fabio Bartolacci, allora. Sindaco di Tuscania, uno dei pochi candidati di centrodestra che all’ultima tornata elettorale ha compiuto la sua missione. Adesso è stato scelto per una sfida ancora più difficile: contendere la presidenza della Provincia a Mauro Mazzola, il prossimo 3 maggio, quando i consiglieri comunali di tutti e sessanta i Comuni della Tuscia voteranno per i nuovi vertici dell’ente di via Saffi dopo la riforma Delrio.
Una partita improba anche per una faccia relativamente nuova – e abbastanza slegata dalle dinamiche e dalle correnti d’area – come quella di Bartolacci. Lo dicono i numeri, che danno il centrosinistra con un rassicurante vantaggio, lo confermano le contingenze, se è vero che ieri, alla presentazione ufficiale della candidatura, mancava una rappresentanza ufficiale del Nuovo Centrodestra (presenti soltanto alcuni sindaci in via personale) e pure dell’Udc, mentre una buona parte della Lega, quella riconducibile a Noi con Salvini, si è già chiamata fuori. L’asse Forza Italia – Fratelli d’Italia, comunque, non dispera di aggregare anche le altre parti, e continua ad inviare messaggi. Per l’Ncd, nonostante i segnali di distensione a mezzo stampa, la faccenda è ingarbugliata, visto che il partito di Alfano in alcuni casi (vedi a Viterbo con Taborri) governa col centrosinistra e non sarebbe certo coerente sostenere un candidato della parte opposta: per questo si attendono le direttive ufficiali dal coordinatore regionale, che nei prossimi giorni dovrebbe essere in città.
“Abbiamo cercato di riunificate le varie anime del centrodestra – dice l’assessore provinciale Talucci Peruzzi – Il nostro è un progetto che unisce, e che ci auguriamo possa aiutare a superare le difficoltà e le problematiche personali. Partiamo da qui, insomma, per riprenderci i comuni, anche grandi come Viterbo, che abbiamo perso e poi la Regione”. Idem con patate secondo Claudio Maria Ubertini, coordinatore di Forza Italia: “Il centrosinistra sta adottando lo stesso modello scelto per il Comune di Viterbo, tra inciuci e promesse, e che non mi pare abbia dato grandi risultati, anzi. Noi vogliamo unire, perché se non siamo uniti facciamo soltanto il gioco degli altri”.
Ed eccolo, Bartolacci, accompagnato da moglie e figlia: “Ringrazio i sindaci per avermi indicato come un punto di incontro, bisognava riprendere il filo del discorso con un’ampia convergenza e mi pare che ci sia stata. Gli altri potenziali alleati? Non tutti i frutti maturano allo stesso momento, ma se sono della stessa pianta prima o poi… La nostra è una piattaforma culturale ampia, e sono sicuro che saprà unire”. Applausi.
E mentre Talucci Peruzzi scherza (“Meroi? Lo vedremo il 10 maggio per il passaggio di consegne”) e Gianluca Mantuano fa il Rudi Garcia (“Con questa candidatura abbiamo già vinto”), ecco Sergio Caci: “Bartolacci è stato coraggioso mettendosi in gioco durante il suo primo mandato da sindaco: avrebbe potuto anche rinunciare per opportunità, o per quieto vivere – ha detto il sindaco di Montalto – Mazzola invece è alla fine del secondo mandato, una candidatura che sa di vecchia politica”.