Finalmente anche Viterbo cerca di mettersi al passo di altre città molto più evolute e più vicine ai diritti di tutti. L’incontro-evento avvenuto il 21 marzo 2015 a piazza dei Caduti a Viterbo, dal titolo
Primavera dei diritti, dal mio punto di vista e sicuramente non solo da mio, è stato l’evento più spontaneo, gioioso, solidale e culturale che sia mai avvenuto a Viterbo. Pertanto ringrazio, anche a nome di Solidarietà Cittadina, tutti gli amici arrivati da fuori Viterbo e tutti i viterbesi che hanno partecipato con entusiasmo.
Sono intervenuti bravissimi psicologi, poi c’è stato chi ha cantato, ballato, recitato poesie e tanto altro. Un grazie, più grande del Palazzo papale, lo dobbiamo a chi ha ideato e organizzato tutto questo: in primis Emanuela Dei che si è impegnata per mesi per portare a Viterbo questo evento, la quale si è messa da parte negli ultimissimi giorni per divergenze con la propria associazione (Arci Viterbo), di cui parleremo più avanti poi, lasciando il testimone a delle meravigliose ragazze sue amiche: Rosa, Eleonora, Marta e Jessica che hanno gestito e organizzato l’evento con grandi capacità e passione.
Già il titolo è una cosa meravigliosa (La primavera dei diritti), La primavera è stupenda, i diritti sono una cosa meravigliosa. I diritti sarebbero una cosa meravigliosa se si avessero veramente. Purtroppo chi li dovrebbe concedere, i Comuni, le Regioni e lo Stato, è sempre difficile ottenerli. Sbagliamo noi? Forse dovremmo cercare i privilegi, visto che le classi che ci governano riescono a ottenerli e mantenerli stretti?
La cosa più incredibile è stata l’assenza dei nostri amministrazioni locali alla manifestazione. L’ assenza è stata notata da molte persone. A meno che non si siano resi invisibili noi abbiamo visto solo due assessori, come riportato dai giornali. Con alcuni amici, molto divertiti, ci siamo chiesi quali mezzi impegni abbiano impedito la presenza di grandi dirigenti, medio dirigenti, minimi consiglieri del mio ex partito (Pd). Chissà, ci siamo detti, forse hanno avuto timore di essere rimproverati da un grosso-grosso politico viterbese. Quando mi capita di notare queste cose mi sento sempre tanto orgoglioso di aver abbandonato insieme a tanti amici il Partito Democratico da circa tre anni (comunque tranquilli non ci siete mancati).
Ora permettetemi di tornare sull’argomento che riguarda la nostra carissima Emanuela Dei, avendo vissuto, insieme a lei, la preparazione di questo straordinario evento, so come si sono svolti fatti. Sottoscrivo al 200% quello che Emanuela ha scritto alla sua associazione e chiudo qui per non alimentare polemiche. Comunque chiedo ad Emanuela, come sicuramente faranno tutti quelli che la conoscono, di ritornare a fare quello che ha sempre fatto con bravura e competenza (battersi per i diritti di tutti): questo è il mio appello. Emanuela per lavorare bene non c’è bisogno di una grande associazione, se poi questa poco conclude, basta la tua, la nostra di cui tu fai parte, per portare avanti qualsiasi lotta. Con questo non vogliamo togliere la bravura e la simpatia di quelle ragazze di cui abbiamo parlato prima.
Il mio timore è che, non essendo viterbesi, conclusa la loro parentesi universitaria, se possano andare da Viterbo, e se non ci sarai tu a lottare, mia grandissima amica, Viterbo potrebbe ritornare in dietro di molto. Visto come si impegna la politica su certi argomenti potrebbero magari chiudere, con qualche ordinanza, le porte della città per impedire che entri il mondo reale.