Per i 46 precari della Provincia di Viterbo il percorso di stabilizzazione è tutt’altro che vicino ad una positiva conclusione. Con troppa enfasi ed eccessivo trionfalismo era stato annunciato qualche giorno fa dal consigliere regionale Enrico Panunzi (Pd) che la faccenda era stata risolta con una proroga dal 31 maggio al 31 ottobre del progetto “Tuscia InFormazione – Azione Work Experience”, attraverso un finanziamento del Fondo sociale europeo.
Le cose, in realtà, non stanno esattamente così e la soluzione appare ancora lontana. Intanto i soldi per consentire il prolungamento del rapporto di lavoro materialmente non ci sono (e si tratta di questione tutt’altro che marginale), ma il secondo aspetto è ancora più inquietante, se è possibile. Non è stato infatti ancora stabilito come questi 46 lavoratori saranno assunti: con che tipo di contratto, insomma, potranno continuare ad operare nella pubblica amministrazione. Tanto che ieri mattina, la dirigente della Provincia preposta alla questione (la dottoressa Aquilani) di fronte alle rimostranze e alle richieste del rappresentante dei precari non ha potuto che gelare gli entusiasmi e spiegare la situazione reale. Al momento non c’è nulla di concreto e quello indicato è solo un percorso: un’ipotesi, insomma, sulla quale si sta lavorando e alla quale mancano diversi passaggi formali con il conseguente imprimatur della copertura economica e della forma contrattuale che si andrà ad adottare.
Troppo entusiasmo insomma da parte dell’onorevole Panunzi che avrebbe dovuto utilizzare una cautela maggiore visto che si tratta del futuro di 46 persone e relative famiglie. Ma che la faccenda non fosse così semplice e trionfalmente lineare bisognava intuirlo anche da un altro particolare: il consigliere regionale e collega di partito Riccardo Valentini non si era precipitato a dare un annuncio simile. Un fatto strano visto che tra i due è in atto una quotidiana gara di comunicati tutti finalizzati ad annunciare le mirabolanti iniziative della giunta Zingaretti nei confronti della Tuscia. Così va il mondo…