Precari della Provincia, le previsioni parlano di nuvole. Anzi, di nebbia. Una cortina pure abbastanza spessa, che non si è diradata neanche durante e dopo l’incontro di ieri a Roma, in Regione, tra l’assessore al Lavoro Lucia Valente, il presidente uscente della Provincia Marcello Meroi, i rappresentanti dei lavoratori e il consigliere regionale Daniele Sabatini. E se le cose rimarranno così i 46 con contratto a tempo determinato (altri 4, quelli che operano al centro per l’impiego, si salveranno) andranno a casa il mese prossimo, quando l’ente così come lo conosciamo adesso cambierà secondo i dettami della riforma Delrio.
L’incontro romano è servito a poco. La stessa assessora ha alzato le mani sull’ipotesi di potere pagare i lavoratori utilizzando i fondi europei. Per farlo servirebbe un’indicazione ufficiale da parte del Governo, indicazione richiesta dalla Valente anche venerdì scorso al ministro del Lavoro Poletti. Per il momento senza esito (e bisognerebbe capire se l’Esecutivo sarebbe disposto ad agire in questa direzione).
Difficile da percorrere anche la strada legislativa, con l’emanazione di un provvedimento generale da parte della Regione: i tempi si allungherebbero, e il 31 marzo è pericolosamente vicino.
Terza ipotesi, quella che lascia ancora qualche speranza e che viene attivata proprio in queste ore. Rivolgersi al nuovo dirigente della formazione e capire se è praticabile la via di attivare una procedura interna allo stesso settore. Se così fosse, i fondi per pagare i precari andrebbero trovati nelle pieghe del bilancio regionale, e paradossalmente sarebbe il problema minore visto che parliamo comunque di una somma non troppo esagerata. Ma prima dovrebbe comunque arrivare l’okay dirigenziale e la certezza che il percorso risponda a tutte le norme. E il destino dei 46 resta appeso un filo.