L’Unione della Tuscia era presente a Roma in Piazza del Popolo con i suoi militanti e dirigenti per sostenere la nascita di un nuovo Fronte Identitario Nazionale e per chiedere a gran voce con Matteo Salvini la fine dell’eurocrazia e del Governo Renzi.
Una piazza mai così piena dai tempi di Giorgio Almirante.
Rappresentanti di tutte le categorie si sono succeduti sul palco prima del Segretario Federale, dai medici ai pescatori siciliani, dagli allevatori emiliani ai rappresentanti dei genitori separati, dal segretario del SAP Tosatti agli esodati vittime della Legge Fornero, dai panettieri di Altamura agli agricoltori, dai lavoratori lattiero-caseari a chi ha chiesto a gran voce il ritorno dei Marò ingiustamente detenuti in India.
“Oggi siamo qui per pretendere insieme a Matteo la fine del terzo Governo asservito ai poteri forti come i due che lo hanno preceduto senza passare dal giudizio degli elettori”, dichiara Umberto Ciucciarelli, portavoce dell’Unione, “ed il subitaneo ritorno a condizioni di normalità nelle famiglie e nelle aziende Italiane, unitamente al ripristino di condizioni decenti di governabilità dei Territori per sindaci ed amministratori locali e di sicurezza per i cittadini.”
“Un Governo che in sei mesi di presidenza a Bruxelles non è riuscito neanche a portare a casa la revisione del Patto di Stabilità, ma solo chiacchere e proclami” aggiunge Patrizia Grilli, coordinatore vicario di ‘Noi con Salvini Viterbo’, “completamente supino ai diktat di Angela Merkel ed ai parametri-capestro di un’Europa utile solo alle banche ed alle multinazionali, che non si accorge o fa finta di non sapere che così l’Italia non andrà molto lontano.”
“Perché oltre a raccontarci frottole su un misero 0,1% di recupero del PIL nell’ultimo trimestre non ci forniscono i veri dati sul gettito fiscale delle imprese?” continua Ciucciarelli “Come immaginano in queste condizioni di poter continuare a pagare stipendi, pensioni, interessi sul debito ed assurde rate di Fiscal Compact senza ricorrere ad ulteriore indebitamento tramite il Fondo Monetario Internazionale con ulteriore cessione di Sovranità?”
“Così com’è il Sistema crolla,” chiosa Maria Letizia Tombolini, Responsabile Scuola ed Enti Locali dell’Unione, “il Job’s Act è un pannicello caldo appena utile alla grande impresa e perfettamente insignificante al fine dell’incremento di fatturato delle PMI, uniche vere fonti di reddito per le famiglie e per lo Stato, che di ben altri provvedimenti avrebbero bisogno, a cominciare dall’immediato stop al credit-crunch bancario e dall’abolizione del limite all’uso del contante.”
“Per questo e per molto altro” conclude Ciucciarelli “l’Unione della Tuscia si schiera compatta con Matteo Salvini e con tutti coloro che credono in un’altra Italia, consapevole delle sue potenzialità e forte di peculiarità che poche Nazioni al mondo possono vantare”.