15112024Headline:

L’Imu agricola resta così com’è e va pagata

Delusi i deputati Pd Terrosi e Mazzoli. Durissimo giudizio di Sabatini (Ncd)

I deputati Pd Alessandro Mazzoli e Alessandra Terrosi

Alessandro Mazzoli e Alessandra Terrosi, deputati Pd

L’Imu agricola resta così com’è. Nessuna concessione, nessuna cancellazione e neanche un minimo di attenuazione. Si paga e basta. Restano le tante incongruenze di un provvedimento nato male e gestito ancor peggio: basti pensare che tutte le zone del Trentino dove si coltivano mele di pregio sono esenti al contrario della maggior parte del territorio della Tuscia; basti pensare alla vicina Montalcino dove non si paga e dove si produce vino di altissima qualità ed elevatissimo costo al contraro di quanto avviene per esempio a Vasanello; basti pensare al caso della Comunità montana Alta Tuscia composta da 8 comuni, di cui 7 sono esentati e uno solo (San Lorenzo Nuovo) costretto a pagare. Un insieme di incongruenze che rendono la legge indigeribile.

Ne prendono atto i deputati del Pd Alessandra Terrosi e Alessandro Mazzoli che pure si erano pubblicamente impegnati ad una serie di modifiche. “Il provvedimento approvato sull’Imu agricola segna un punto assolutamente negativo per l’agricoltura del nostro Paese e della nostra Provincia in particolare – scrivono -. Il nostro giudizio è stato durissimo fin da subito e, in uno scambio continuo con le associazioni agricole sul territorio, abbiamo proposto la modifica complessiva della impostazione del provvedimento, che però non c’è stata”. “Le motivazioni della contrarietà – aggiungono i due parlamentari – sono ben evidenziate negli stessi atti depositati: in primo luogo l’imposizione sul bene terra è assolutamente opinabile per le tante ragioni che in questi mesi abbiamo cercato di spiegare e che sono rimaste inascoltate. L’agricoltura produce cibo che, spesso, si traduce nelle tante eccellenze disseminate nei nostri territori; l’agricoltura produce ‘gestione del territorio’ quindi servizi al territorio, soprattutto in quelle zone che rischiano seriamente lo spopolamento e l’abbandono. In secondo luogo il metodo adottato: decreti che si sono succeduti inanellando una serie di disposizioni poco chiare, sempre a ridosso delle scadenze previste per il pagamento e che, nel complesso, hanno dimostrato la superficialità con cui il tema è stato affrontato associata ad una buona dose di alterigia che ha reso vani i tentativi fatti per poter modificare il provvedimento. Sicuramente se al Ministero dell’agricoltura è stato chiesto di contribuire alla spending review, quello scelto è un metodo sbagliato perchè scarica i costi a carico degli agricoltori e dei Comuni”.

“Abbiamo condiviso con i colleghi il tentativo di provare a modificare questo provvedimento – concludono Terrosi e Mazzoli – cercando di portare il nostro contributo ad una vicenda che, da subito, ha mostrato tanti punti di debolezza. Gli emendamenti depositati in Commissione finanze sono stati ritirati d’ufficio e le esigenze di immodificabilità del provvedimento ha impedito la loro riproposizione in aula. Da ultimo gli stessi sono stati trasformati in un ordine del giorno, accolto senza modifiche. Da qui ripartiamo subito, da quegli impegni che il Governo si è assunto, per continuare ad affermare la necessità di una sostanziale rivisitazione di questa imposizione, insostenibile per tante aziende agricole, per tanti pensionati, per tanti Comuni, in particolare per quelli ricadenti nelle aree della collina svantaggiata”.

Il consigliere regionale Daniele Sabatini (Ncd)

Il consigliere regionale Daniele Sabatini (Ncd)

Pesantissimo il giudizio del consigliere regionale Daniele Sabatini (Ncd): “L’approvazione del dl sull’Imu agricola è uno schiaffo agli agricoltori. E’ grande il rammarico che sto riscontrando tra le tante imprese agricole e associazioni deluse per il via libera ad una imposta che pesa come un macigno e crea enorme disagio nei confronti dei nostri territori”. “Voglio ringraziare – aggiunge – i parlamentari che di fronte ad una imposta palesemente iniqua non hanno esitato a votare contro, nonostante il vincolo di maggioranza, e quanti si sono astenuti o hanno deciso di non partecipare al voto. L’impegno a sostegno degli agricoltori a questo punto deve essere raddoppiato: alla luce dei dati economici che negli ultimi mesi hanno mostrato segnali di incoraggiamento, l’auspicio è che con la prossima legge finanziaria si riesca ad abolire questa imposta vergognosa che penalizza un comparto da tutti ritenuto, a parole, di fondamentale importanza e poi nei fatti colpito da un provvedimento assurdo e vessatorio”.

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