I Semi saranno pure “di pace”. D’altronde così si chiama l’associazione con sede a Tarquinia. Ma di stare fermi, pardon, in pace, proprio non se ne parla.
Pertanto, grazie al famoso 8×1000, ecco intrapresa la prima tappa di un lungo e importantissimo viaggio. È infatti per merito del contributo Cei che Semi di pace ha avviato la costruzione di una scuola secondaria nella Repubblica democratica del Congo. Precisamente a Kinshasa, e cioè nella capitale.
“A gennaio sono partiti i lavori – dicono i vertici dell’associazione solidale – attraverso la demolizione dei ruderi di un edificio preesistente. Un mese dopo le fondamenta risultavano già terminate. La struttura è dedicata e intitolata a Papa Francesco. L’obiettivo è invece quello di inaugurarla a breve, questa estate. Diciamo in tempo per il prossimo anno accademico”.
Il tutto sarà gestito dalle suore missionarie col nome più lungo che ci sia: “Figlie della Passione di Gesù Cristo e di Maria Addolorata”. Accoglierà addirittura seicento studenti, compresi tra i 10 e i 16 anni, ed è costata (ossia, costerà) 248mila euro. Dal primo all’ultimo mattone.
Entriamoci dentro (quantomeno al progetto in corso). Dodici le aule. E poi un laboratorio per apprendere l’informatica. Più uffici vari e servizi. Per quello che attualmente è l’unico istituto secondario di Mikondo. Che poi sarebbe un quartiere della stessa Kinshasa.
“Siamo felici – aggiungono sempre loro – poiché permetterà agli studenti di proseguire nell’approfondimento. Pratica al momento impossibile. Per via dei costi e della distanza”.
L’associazione è attiva da 34 anni, nello Stivale come base di partenza e poi nel mondo intero come finalità. “In Congo invece siamo presenti dal 2009 – spiega il direttivo – operando con interventi sanitari e fornendo il sostegno a distanza per i bambini. A Mikondo le missionarie già hanno la scuola materna e provvedono all’istruzione primaria per i piccoli, tra i 3 e i 10 anni. Garantendo loro cibo, alloggio e materiale didattico. Ringraziamo la Cei per il finanziamento. Un grandissimo attestato di fiducia e stima nei nostri confronti”.
E per quanto riguarda il messaggio, infine, si può serenamente affermare che le parole di Papa Francesco sono state rispettate: “V’incoraggio ad approfondire la pastorale dei giovani, offrendo loro tutto l’aiuto possibile, soprattutto con la creazione di spazi di formazione umana, spirituale e professionale, affinché essi scoprano la propria vocazione più profonda”.