La Coldiretti Viterbo condivide e sostiene la richiesta della Coldiretti Lazio per l’aiuto del presidente dell’Anci Lazio, Alessio Chiavetta, affinché i Comuni della regione procedano con apposita delibera, come previsto dalla legge, alla riduzione dell’aliquota di imposta dell’Imu agricola dall’attuale 7,6 per mille al minimo concesso del 4,6 per mille. Si tratta di applicare, si legge nella lettera inviata all’Anci Lazio dal presidente della Coldiretti Lazio David Granieri, di applicare da un lato, quanto previsto dalla normativa vigente che prevede comunque che i Comuni possano stabilire un’aliquota ordinaria variabile dal 4,6 per mille al 10,6 per mille, dall’altro di procedere applicando un’aliquota “specifica” nei casi normati dalla risoluzione del Dipartimento delle Finanze n. 2/2014. Quest’ultima chiarisce, infatti, rimandando al comma 692 dell’ultima legge di stabilità (legge 190/2015) che l’imposta è calcolata in base alle aliquote standard (7,6 per mille) tranne quando i Comuni abbiano “approvato per detti terreni specifiche aliquote”.
“Dopo il passaggio nell’aula del Senato della legge di conversione del decreto legge sull’Imu agricola siamo soddisfatti del fatto che si sia parlato di esenzioni, ma ora vorremmo togliere tutte le restanti incongruenze, che non valorizzano i nostri territori e le imprese agricole che vi lavorano”, ha spiegato il presidente di Coldiretti Viterbo Mauro Pacifici.