C’è chi pensa che sia un altro scherzetto del presidente Nicola Zingaretti nei confronti dei viterbesi. C’è chi invece crede che sia soltanto una questione tecnica, e che tutto si risolverà per il meglio. Fatto sta che il definanziamento dei lavori al teatro dell’Unione (la notizia è stata pubblicata da Il Messaggero) “ha colto di sorpresa anche noi”, come dicono l’assessore ai Lavori pubblici Alvaro Ricci e il sindaco Michelini. Un milione e trecentomila euro circa tolti cancellati lo scorso febbraio da Roma senza che qualcuno, a Viterbo, ne fosse avvertito.
In consiglio comunale è stato Giulio Marini (Forza Italia), giustamente preoccupato, a chiedere lumi. E Ricci ha provato a spiegare la situazione: “Per quanto siamo riusciti a ricostruire, l’intervento è stato definanziato per un assestamento di bilancio. Ma è altamente improbabile che la Regione non lo ripristini in qualche modo, perché trattandosi di soldi europei, le leggi prevedono che ogni lotto sia funzionale all’altro”. E dunque, se non si completa il lavoro si rischia di dover risarcire all’Unione europea anche i soldi già spesi. E ad oggi per il teatro se ne sono già andati 1.4 milioni. Difficile che la Regione possa insomma tornare indietro, e legittima la lettura che sia l’assestamento del bilancio alla Pisana la causa del definanziamento: i dirigenti regionali, tra l’altro, non sono degli sprovveduti. “I lavori comunque non si sono fermati – assicura Ricci – e anzi gli uffici hanno completato quasi tutti gli adempimenti. Entro la fine del mese avremo tutte le autorizzazioni e saremo pronti all’affidamento dei lavori per il terzo lotto”.
Non resta che sollecitare Zingaretti e l’assessore Fabiani, allora. Il sindaco ha annunciato di aver spedito una lettera a stretto giro di posta (è il caso di dirlo) e ha aggiunto: “Mi sono informato a livello ufficioso e mi hanno confermato che è stato solo un fattore tecnico, la situazione sarà ripristinata”. Speriamo, anche perché sai che risate (amare), ad essere capitale italiana della cultura (semmai scegliessero Viterbo) senza avere un teatro degno di questo nome.
Restano alcune osservazioni, sommesse ed educatissime: ma Comune e Regione non si parlano? Ma a Palazzo dei priori non leggono il bollettino ufficiale (la determina è di febbraio, ma è stata pubblicata a marzo e dunque ci può stare)? Domande così.