Non c’è pace per la Giunta Michelini. Chiusa non senza mal di pancia e malumori la vicenda del presidente del Consiglio comunale, se ne apre subito un’altra legata alle dimissioni per motivi di salute dell’assessore Fabrizio Fersini. Una decisione improvvisa, comunicata ieri mattina dal diretto interessato al sindaco che, nonostante il pressante invito a rimanere, alla fine non ha potuto che prenderne atto. “Rispetto la decisione di Fabrizio Fersini – sottolinea Leonardo Michelini in una nota -. Mi sento di ringraziarlo per il lavoro svolto in questi mesi in cui ha ricoperto la carica di assessore. Un lavoro delicato, reso ancora più complesso e complicato anche per il posto vacante del dirigente di riferimento. Un impegno quotidiano portato avanti con grande passione, senso di responsabilità e con spirito di partecipazione per le istanze sociali dei più deboli, dei nuclei familiari e delle categorie più fragili”. Le deleghe (servizi sociali, politiche della famiglia e della casa e tutela del consumatore) resteranno nella mani del sindaco per il tempo strettamente necessario a definire la nuova assegnazione. Ma i tempi per l’avvicendamento non sembrano così stretti.
E qui si apre subito il problema politico. Intanto va rimarcato che il Partito democratico sicuramente rivendicherà l’incarico per un proprio esponente, in base proprio al principio voluto dalle altre componenti di maggioranza e applicato per l’elezione di Maria Rita De Alexandris alla presidenza del Consiglio: esce un civico, entra un civico. E quindi esce un Pd, entra un Pd. Non solo, ma nell’ambito dei democrat non è difficile immaginare una battaglia di posizione tra le varie anime viterbesi: fioroniani, panunziani, serriani. Per la cronaca Fabrizio Fersini (al quale vanno affettuosi auguri di rimettersi al più presto) appartiene all’ala sposettiana. Ma non si possono dimenticare le richieste di Oltre le mura che ritiene di essere sottorappresentata in giunta, dopo che l’assessore Alessandra Zucchi di fatto ha preso le distanze dalla lista civica in cui era stata eletta. Analoga richiesta, peraltro, sarà ribadita dal Nuovo centrodestra che già rivendicava la guida dell’assise di Palazzo dei Priori o in alternativa un assessorato, da affidare ad un esterno.
Non mancano dunque i pretendenti, perché è evidente che una poltrona così ambita solleva gli appetiti di più di qualcuno. Anche se va sottolineato che sarebbe il caso di evitare ai viterbesi tutti lo spettacolo di gente che si azzanna per spartirsi il bottino: meglio lasciare la faccenda nelle mani del sindaco, senza avanzare pretese o porre aut aut o cercare di “vincere” con sgambetti e/o interventi a gamba tesa. Ne va della dignità delle istituzioni.