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Due comuni in lotta per la difesa del territorio

A Sutri rivogliono i carabinieri. No di Tarquinia alla chiusura dei vigili del fuoco

Il sindaco di Tarquinia Mauro Mazzola

Il sindaco di Tarquinia Mauro Mazzola

Due comuni della Tuscia, Sutri e Tarquinia, in lotta per difendere importanti presidi territoriali a tutela della salute e dell’ordine pubblico.

A Sutri, si stanno mobilitando per evitare la cancellazione della locale stazione dei carabinieri. A questo proposito i consiglieri comunali di minoranza dell’Udc, Lillo Di Mauro, Felice  Casini e Vincenzo Petroni hanno presentato una richiesta di convocazione del Consiglio comunale, per discutere sulla chiusura, dal prossimo 1° aprile, della caserma dei carabinieri di Sutri. “Ci piacerebbe che si trattasse di un pesce d’aprile – dicono in coro i tre – ma da quanto sappiamo non sarà affatto così. Quindi Sutri perderà la
propria stazione che sarà ripiegata nella Compagnia di Ronciglione, una grossa perdita se si tiene conto del fatto che da sempre è punto di riferimento per la collettività sutrina e che ha sempre rappresentato un
presidio di legalità contro i crimini. Ciò senza trascurare il fatto che si perderebbe anche l’ultimo baluardo della presenza della istituzioni sul nostro territorio, molto ampio e soprattutto crocevia principale sulla Cassia”. Da qui la richiesta al sindaco di intervenire  attraverso un Consiglio comunale: “L’amministrazione si deve interessare a questa vicenda – aggiungono – e il sindaco deve assumere
informazioni ufficiali con le competenti autorità e ministeri in merito al trasferimento della stazione dei carabinieri. Inoltre, deve chiedere in che modo verranno assicurati al nostro comune livelli adeguati di
presenza e controllo del territorio anche in considerazione dell’incremento di eventi criminali che richiedono esigenze particolari di presidio e monitoraggio del territorio”. “Infine – chiudono Di Mauro, Casini e Petroni – in che modo la maggioranza intende collaborare con le forze dell’ordine al fine
di garantire la maggiore sicurezza ai cittadini utilizzando anche la videosorveglianza e l’impiego della polizia locale per controlli h24. Ma anche se la maggioranza è intenzionata a trovare soluzioni per garantire la presenza della stazione dei carabinieri nel nostro comune individuando eventuali fabbricati di proprietà del comune o di privati da destinare a questo scopo”.

Sutri dice no alla chiusura della stazione carabinieri

Sutri dice no alla chiusura della stazione carabinieri

 

A Tarquinia, invece, la mobilitazione riguarda il previsto smantellamento del distaccamento dei vigili del fuoco. Domani mattina, manifestazione in piazza Giacomo Matteotti, insieme con l’Usb, l’Unione sindacale di base dei vigili del fuoco. “Invito sindaci, assessori, consiglieri comunali delle cittadine del comprensorio, rappresentanti del mondo dell’associazionismo e, soprattutto, la popolazione a partecipare – è l’appello del sindaco Mauro Mazzola -. Non vogliamo la luna, ma pretendiamo sicurezza. Il presidio permanente dei vigili del fuoco è indispensabile, come dimostrato dall’incendio alla palazzina in via Pietro D’Ancarano”. “Pochi giorni fa – interviene Silvia Blasi, consigliera regionale del M5Stelle – ho vissuto in prima persona le conseguenze del vivere in un luogo sprovvisto di un distaccamento dei vigili del fuoco e distante decine di chilometri dal più vicino. La nuova dislocazione sul territorio di Viterbo non garantisce un adeguato controllo né la possibilità di intervenire tempestivamente in caso di emergenza, per questo motivo ho redatto una mozione, sottoscritta dai capigruppo e da alcuni consiglieri di altre forze politiche, che  impegna la Giunta ad attivare un distaccamento H24 sul litorale nord o almeno a ripristinare la convenzione tra Regione e Comando provinciale dei vigili del fuoco per il presidio diurno. Sono richieste che vengono dal territorio, non da una singola consigliera, e che saranno ribadite in occasione della manifestazione di domani in piazza Matteotti, alla quale parteciperò anche io per reclamare maggiore sicurezza per un territorio lasciato scoperto dai tagli lineari”. 

 

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