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Apre Antiquaria, ma certi alberghi sono meno uguali di altri

Villa Sofia dimenticata tra gli hotel che possono ospitare operatori e visitatori

Il direttore di Villa Sofia Carlo Gobbino

Il direttore di Villa Sofia Carlo Gobbino

Oggi, alle ore 18, viene inaugurata la mostra dell’antiquariato a Palazzo dei papi. Il tentativo – non si sa quanto velleitario – di riportare a Viterbo il meglio del settore, così com’era stato fino a qualche anno fa. E visto che qui non si fanno processi alle intenzioni, l’idea dell’assessore Delli Iaconi è nobile. Peccato che, come spesso accade, si scivoli sui dettagli. E no, non si fa una bella figura.
Questa storia la racconta Carlo Gobbino, erede di una stirpe di albergatori e ristoratori e oggi direttore di Villa Sofia, l’albergo che si trova alle porte della città, in strada San Salvatore. Per chi non lo conoscesse, stiamo parlando di un luogo di eccellenza, uno dei pochi, pochissimi, alberghi a quattro stelle di Viterbo. Ambiente raffinato e tranquillo, rifugio di vip e di persone comuni, sede di convegni, incontri, conferenze ma anche di cerimonie, servizi di alto livello, dai matrimoni alle feste. “Sono andato a vedere il sito internet di Antiquaria (www.viterboantiquaria.com) e sono rimasto di sasso – spiega Gobbino a Viterbopost – Erano indicati diversi alberghi di Viterbo, persino alcuni bed & breakfast, ma noi non c’eravamo. Mi domando: perché?”. Esatto: basta andare a controllare sul sito della mostra: ci sono tutti gli alberghi a quattro stelle della città, un paio a tre stelle, ma Villa Sofia non c’è. E nonostante la sezione del portale s’intitoli “partners”, e dunque lasci supporre una forma di collaborazione (a pagamento o no) con il Comune e gli organizzatori, nessuno si è degnato di contattare Villa Sofia. Perché? Ostracismo a priori (palazzo dei)? Discriminazione? Solita sciatteria?

Uno scorcio di Villa Sofia

Uno scorcio di Villa Sofia

Conferma Gobbino: “Non mi ha chiamato nessuno – dice – eppure siamo uno degli alberghi più prestigiosi di Viterbo. Da parte nostra ci sarebbe stato tutto l’interesse a partecipare: già qui si fanno pochissimi eventi, e quando ne organizzano uno, seppure non mastodontico visto che gli espositori sono 35, si dimenticano o fanno finta di dimenticarsi di noi? Ho chiamato il numero sul sito: si sono giustificati dicendo che si è trattato di un errore. Ma come? Il Comune neanche sa quali hotel lavorano sul territorio? Basterebbe aprire l’elenco del telefono, non servono mica degli scienziati… Viene naturale pensare che ci sia qualcosa che non torna…” E non regge neanche la teoria che Villa Sofia sia stata omessa perché si trova in periferia: nella lista sul sito c’è anche un albergo che si trova alle terme, e comunque la location di strada San Salvatore è particolare: immersa nel verde, tranquilla, comoda, la soluzione ideale per quei turisti o addetti ai lavori che preferiscono dormire nel realx piuttosto che infognarsi nell’iperattività del centro storico. A proposito: su strada San Salvatore, qualche chilometro oltre Villa Sofia, dovrebbe essere situato anche un certo vivaio Michelini.
E mentre Gobbino l’ha presa sportivamente (“Ho detto che ci rifaremo a Santa Rosa, ma qui non possiamo sempre aspettare solo Santa Rosa…), sarebbe il caso che il Comune o chi per lui (forse Altieventi, che dal sito sembra essere l’organizzatore della mostra) si scusasse con Villa Sofia. Un resort a quattro stelle, viterbese per tutti ma non per chi dovrebbe trattare le attività ricettive con lo stesso rispetto.

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