Conviene esser chiari per evitare strumentalizzazioni di parte che nulla hanno a che fare con i problemi, quelli veri e concreti che investono le persone: la ggente, come si diceva una volta. Anche a mente fredda, resta la convinzione che la visita dell’altro giorno del presidente Zingaretti a Viterbo sia stata in realtà una grossa delusione. Tante belle parole, tanti sorrisi, tante strette di mano, ma stringi stringi nessun atto concreto, se non l’inaugurazione in pompa magna di Vivalto, il modernissimo treno in servizio sulla linea Viterbo – Roma e viceversa. Tanto per puntualizzare è il quattordicesimo convoglio consegnato da Trenitalia alla Regione: il che semplicemente vuol dire che altri 13 sono già attivi sulle altre linee regionali. Alla faccia del massimo interesse di Zingaretti e della sua amministrazione nei confronti della Tuscia…
Allora, le assicurazioni fornite sul Consorzio biblioteche sono un atto dovuto perché è la legge che trasferisce alla Regione le competenze in materia di cultura. Quindi interessarsi del futuro di quella importante istituzione culturale rientra nei compiti specifici della Pisana che delibererà sulla base di progetti presentati dai Comuni.
E l’arsenico? E’ vero, la Regione ci ha speso un bel pacco di milioni, ma chi avrebbe dovuto farlo? I Comuni che sono alla canna del gas? La Provincia in via di smantellamento? Doveva semplicemente farlo la Regione perché altrimenti sarebbero arrivate pesanti sanzioni dall’Unione europea. E anche sui precari della Provincia, al di là di un prossimo incontro tra Meroi e l’assessore regionale al lavoro Lucia Valente, c’è poco. Ma qui, sia detto con chiarezza, Zingaretti c’entra poco perché la legge (nata male e gestita ancor peggio) non offre grossi margini di soluzione. Sull’Expo di Milano, complimenti e sorrisi ma erano cose risapute e abbastanza scontate.
Resta, last but not least, il tema Talete. Dire anche in maniera brusca “non è un problema nostro: ci pensino i sindaci” fotografa la realtà. E’ vero, la Regione non ha voce in capitolo sulla società di gestione idrica ma saranno un problema anche di Zingaretti i 153 lavoratori che forse non prenderanno lo stipendio e una situazione debitoria ormai vicina al collasso? Adesso si affida tutto alla ormai famosa due diligence, l’analisi dei conti che sarà pronta tra una ventina di giorni. Non è poi molto il tempo a disposizione per preparare un piano. Perché a quel punto non ci saranno altre scappatoie o altri alibi: bisognerà decidere che fare e basta. Magari però il presidente Zingaretti e l’assessore Refrigeri dovrebbero spiegare come mai non stati ancora commissariati i comuni che non hanno ceduto il servizio a Talete. O anche questo è competenza dei sindaci? O anche questo appartiene alla categoria dei caciocavalli posti a stagionare? O bisogna scomodare la Santa Sede per un atto più volte annunciato e mai messo in pratica?
La fretta con cui i consiglieri regionali Panunzi a Valentini si sono affrettati ad osannare e a spargere peana di gloria (non la nuova Macchina di Santa Rosa) sulla passerella di Zingaretti è quanto meno indigesta. Ci mancava solo la proposta di canonizzazione… E il silenzio dell’altro esponente viterbese alla Pisana, Sabatini, non è comprensibile: magari un comunicatino su Talete sarebbe servito…
Poi c’è stato il pranzo con dirigenti e amministratori del Pd (ma questa è faccenda privata e di partito che interessa davvero poco ai cittadini tutti). C’è davvero qualcuno che oggettivamente può sostenere che il Montalbano de’ Noantri abbia dato risposte a qualcuno dei problemi posti?
Buona domenica