Una domenica senza calcio ci può anche stare, anche se è sempre una maledetta sofferenza. Niente stadio, niente borghetti, neanche la curiosità di vedere con chi si gioca. E però stavolta è pausa strana, indefinita, lì a galleggiare senza sapere con precisione quando si potrà finalmente disputare il partitone. Già, perché la prossima fermata sarebbe Rocca Priora, non appena questo torneo di Viareggio – la cara, vecchia, Coppa Carnevale – andrà in archivio, almeno per la Rappresentativa di serie D, che così libererà Icardi (giocatore della Lupa) e consentirà di giocare (l’11 o il 18? Dipende da quanto andrà avanti la Selezione).
E’ difficile aspettare. Questa crisi d’astinenza che ti mangia dentro, e immaginiamo valga per tutti: cronisti, tifosi, dirigenti e giocatori della Viterbese (almeno loro possono scaricarsi giocando partitelle e allenandosi). Tutti ad aspettare quella partita lì, per un sacco di motivi. Intanto per la volgare classifica, visto che i gialloblu inseguono i lupacchiotti a sei punti di distanza, il campionato non è mica finito e qui ci si vuole credere usque ad finem, un po’ come quando si beve alla goccia una tequila bum bum. E poi per una ragione particolare, una sfumatura che fa parte del gioco, dell’agonismo, di questo sport in cui ci siamo infognati e innamoratì. Già, battere la Lupa per dimostrare che la capolista non è superiorare alla Viterbese, che le squadre si equivalgono, o che forse i leoni sarebbero anche meglio. Mica una cavolata, perché il pareggio dell’andata – ultima partita con Gregori in panchina – è rimasta sullo stomaco, per non dire altrove. E poi, domenica dopo domenica, gara dopo gara, la sensazione che quella sia stata una grande occasione sprecata, che oggi la classifica sarebbe potuta essere diversa. Sì, una sliding door, come la chiamerebbe qualche tifosa romantica.
Da allora la Lupa è sempre stata irraggiungibile, ha risposto colpo su colpo alla strepitosa serie positiva inanellata da Ferazzoli, e ogni volta quella notizia brutta che arrivava via Radio: “Ha segnato Siclari, ha raddoppiato Nohman. Rigore per la Lupa”. E quello d’eccezionale che faceva la Viterbese in campo sembrava un po’ meno eccezionale.
Ci sarebbe anche un’ultima cosuccia da rimettere a posto. La partita si giocherà a Rocca Priora, sebbene non sia ancora chiaro se i tifosi ospiti potranno assistere (il settore dello stadio è interessato da lavori). Dicesi Rocca Priora: “amena località dei Castelli Romani”. Ad un tiro di schioppo dalla “fatale Frascati”, dove esattamente un anno fa la Viterbese fu schiantata dall’Empolitana (cioè, dall’Empolitana). Di quella finale di Coppa Italia d’Eccellenza è rimasto ancora il sapore amaro dell’umiliazione, l’unico neo della trionfale stagione. Andarsi a riprendere i Castelli, e farlo stavolta in un match decisivo per tornare tra i professionisti, sarebbe un modo meraviglioso per rimettere a posto le cose.