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Unioni civili, Roma come Viterbo

Anche il Campidoglio ha approvato il registro: non vogliamo essere fuiori legge

La gioia al Campidoglio dopo l'approvazione

La gioia al Campidoglio dopo l’approvazione

“Adesso fuori i diritti” è stato lo slogan del 2014 al Pride di Roma. In testa le associazioni Lgbtqi e Ignazio Marino. Che i diritti vengano riconosciuti, basta rimandare, basta far finta di nulla. C’è bisogno di leggi e c’è bisogno di attenzione rispetto alle migliaia di coppie omosessuali che esistono.

Una campagna chiara e faticosa che ha portato, oggi 28 gennaio 2015, all’approvazione del Registro delle Unioni Civili nel comune di Roma. Potranno accedere al registro “le coppie formate da persone maggiorenni e conviventi di qualsiasi sesso, italiane o straniere, e che non siano legate tra loro da vincoli giuridici, che non facciano parte di un’altra unione civile e che non siano sposate, vincolo quest’ultimo che cade al momento dell’annotazione della separazione, senza quindi dover aspettare il divorzio”. L’iscrizione potrà essere accompagnata da una cerimonia nei locali comunali adibiti alla celebrazione dei matrimoni civili. Tra gli emendamenti approvati anche quello di inserire automaticamente i matrimoni gay contratti all’estero nel registro delle unioni civili.
Per accedere ai servizi, la dimostrazione di essere conviventi da almeno un anno, il permesso di soggiorno in regola se almeno uno dei due contraenti è straniero il e l’equiparazione a ‘parente prossimo’ dei due componenti della coppia ai fini di poter usufruire assistenza sanitaria in modo da poter accedere alle informazioni sullo stato di salute del partner. Un primo passo è stato fatto. Bè il 161 passo se
proprio si vuole essere precisi. Roma è la 161 esima città ad istituire questo importante strumento di riconoscimento di una unione diversa dal matrimonio civile. Da domani coppie omosessuali e eterosessuali potranno iscriversi al registro e godere dei diritti che gli spettano. La lotta è stata dura, mesi e mesi discussioni, emendamenti, rinvii a causa di invasioni da parte di gruppi omofobi,
poi la votazione. 31 favorevoli, 10 contrari, 1 astenuto.

Emanuela Dei

Emanuela Dei

Finalmente anche Roma avrà il suo registro. Questo è un passo importante per l’Italia. Il messaggio è chiaro e netto. Basta aspettare, c’è bisogno di una legge nazionale che regolamenti le unioni omosessuali. Non ci si può più nascondere e non si può più aspettare. Siamo il fanalino di coda dell’Europa in merito a questa
questione. Si continua a scaricare la discussione di questo spinoso argomento perché, si sa, c’è la paura di mettere in pericolo l’idea di coppia e famiglia tradizionale. Ma nessuno vuole boicottare o togliere nulla, c’è solo il bisogno di riconoscere e regolamentare coppie e famiglie che già esistono. Noi non vogliamo essere dei fuori legge.
Non penso che una coppia eterosessuale si ami di più o abbia meno problemi di una coppia omosessuale. L’amore è lo stesso. Quindi stesso amore e stessi diritti. Graficamente? Basta mettere un uguale dentro ad un cuore rosso, carico di passione. Ricordiamo che anche Viterbo ha il Registro delle Unioni Civili. Chi vuole segnarsi può farlo andando all’anagrafe del Comune. Qui i diritti delle coppie sposate sono state equiparate a quelle delle coppie che si iscrivono al registro. Tutte le informazioni sono disponibili presso il Comune di Viterbo.

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