Otto milioni di euro. A tanto ammonta (centesimo più, centesimo meno) la somma che Talete deve incassare da utenti morosi. Che non sono (visto che siamo in zona San Valentino) innamorati ardenti, ma privati cittadini e imprese che nel periodo 2010-2014 non hanno pagato le bollette. Una cifra che definire consistente è proprio il minimo e che adesso l’azienda che gestisce il servizio idrico nella Tuscia ha deciso di recuperare. Il messaggio del presidente Stefano Bonori è chiaro: “Non è più tempo di tergiversare oltre. Si tratta di atti dovuti per rispetto nei confronti della società, dei suoi dipendenti, dei suoi azionisti, ma anche e soprattutto nei confronti dei tanti onesti contribuenti che finora hanno pagato puntualmente le bollette”.
Per aggredire la situazione, nel corso del consiglio di amministrazione di ieri mattina, è stato deciso di costituire una task force composta da una ventina di dipendenti (ma il numero potrebbe aumentare anche a breve) che dovranno occuparsi a tempo pieno del problema. In una fase critica come quella vissuta attualmente da Talete, saranno messe in campo tutte le procedure consentite dalla legge che prevede, tra l’altro, il distacco della fornitura dopo 15 giorni dal ricevimento della raccomandata di sollecito. Alcune di queste missive sono già partite; ma la maggior parte sarà spedita già a partire dalla prossima settimana. “Mi rendo conto – spiega Bonori – che stiamo mettendo mano ad un argomento sgradevole, ma non si riesce a comprendere perché debba essere ancora tollerata una situazione di questo genere. Stiamo parlando di morosità che risalgono a 4-5 anni fa. E’ il momento di dire basta e di mettere ordine anche in questo settore”.
“Questo rilassamento – aggiunge il presidente di Talete – deriva anche dalle mancate decisioni. Perché, purtroppo, si è generata in parte dell’opinione pubblica l’errata convinzione che l’azienda fallirà e che quindi non vale la pena pagare. Siccome questo non è vero, lo dico con molta chiarezza: i furbetti non avranno vita facile. O si paga o la fornitura verrà sospesa. E’ chiaro che si terrà conto dei vari casi, preservando coloro che vivono in stato di particolare disagio: per tutti gli altri, nessuno sconto”. Con un’appendice non da poco: quand’anche Talete dovesse fallire, non è affatto detto che i debiti saranno condonati, anzi saranno le prime somme da andare a recuperare.
Resta tutta da chiarire la vicenda riguardante gli stipendi da corrispondere il 27 febbraio. Bonori manifesta un moderato ottimismo: “Stiamo provando a fare un miracolo. A fine mese entreranno dei soldi che potremo utilizzare sia per il pagamento delle spettanze che per saldare alcune pendenze con i fornitori, che pure accampano legittimi diritti. E’ evidente che non possiamo permetterci altre azioni di pignoramento che sarebbero nefaste per il futuro di Talete. Insomma ci muoviamo cercando di tenere insieme tutto”.
Intanto, il presidente della Provincia Marcello Meroi ha invitato tutti i sindaci dei Comuni soci di Talete ed il presidente della società idrica Stefano Bonori a partecipare ad un incontro di carattere tecnico convocato per martedì prossimo (17 febbraio) alle 12 con la partecipazione dei segretari comunali e dei responsabili degli uffici finanziari comunali. “L’incontro si rende necessario – spiega Meroi – al fine di individuare le migliori decisioni in ordine alla salvaguardia del servizio idrico, non senza però analizzare accuratamente la situazione economico contabile della società che negli ultimi tempi si è ulteriormente aggravata. E’ necessario chiarire nel migliore dei modi ed in maniera definitiva i contorni tecnici delle procedure da adottare sulla base delle risultanze economiche, al fine di garantire il proseguimento dell’attività di Talete e dei servizi da questa erogati”.
“Una riunione – conclude – che avendo un carattere esclusivamente tecnico necessita, oltre che della presenza degli amministratori, di quella dei segretari comunali e dei responsabili degli uffici finanziari garanti della legittimità degli atti posti in essere dalle pubbliche amministrazioni”. Per la cronaca alla precedente riunione era presente un unico responsabile dell’area finanziaria: quello di Montalto di Castro.