Il programma di screening mammografico della Asl di Viterbo torna a fare tappa a Viterbo. Oltre novemila sono le donne tra i 50 e i 69 anni che l’azienda ha già contattato con l’invito ad eseguire gratuitamente l’esame di mammografia presso la nuova Unità mobile. Unità che da oggi e fino al 24 febbraio sarà posizionata nella frazione di San Martino, in piazza Mariano Buratti (davanti alla sede dell’Avis), e che da mercoledì 25 si sposterà a Viterbo città, a viale Trento 32, dove resterà fino al 22 di maggio.
Il programma di screening mammografico è un percorso organizzato di diagnosi precoce con l’obiettivo di ridurre la mortalità per tumore della mammella mediante l’invito ad eseguire ogni 2 anni la mammografia, la quale, attualmente, è l’esame più specifico e più sensibile per individuare precocemente il tumore e, quindi, per aumentare la sopravvivenza e migliorare la qualità della vita grazie a interventi chirurgici sempre più conservativi e terapie mediche meno aggressive.
Nella Asl di Viterbo il programma è stato attivato a fine 2003, ma solo dal 2006 è entrato completamente a regime. A Viterbo l’Unità mobile di Mammografia torna per la quinta volta con l’obiettivo di superare il 57% di adesioni registrato nell’ultimo round del 2013.
“Aderire al nostro invito – spiega la coordinatrice dei programmi di Screening della Asl di Viterbo, Silvia Brezzi – può risultare davvero decisivo per le salute delle donne della nostra città. Se, infatti, a seguito dell’esame effettuato, la mammografia è normale, la risposta viene spedita a casa e la donna ha la garanzia di essere richiamata dopo 2 anni. Se, invece, la mammografia rileva un’anomalia o una lesione del tessuto mammario, la donna è contattata telefonicamente da un operatore sanitario per concordare un appuntamento presso il Centro di II livello (Unità operativa di Diagnostica e prevenzione senologica di Montefiascone) dove vengono effettuate le indagini necessarie per ottenere la diagnosi (visita senologica, ecografia, ulteriori proiezioni mammografiche, prelievo con ago). Se il risultato degli accertamenti di II livello è positivo alla donna viene proposto un percorso chirurgico oncologico riabilitativo presso l’ospedale di Belcolle dove opera la Breast unit, recentemente attivata dall’Azienda”.
Per far fronte alla necessità di diffondere nella maniera più capillare possibile il messaggio di prevenzione legato al programma di screening, superando anche le tipiche problematicità che normalmente si presentano quando da un piccolo centro si passa a una città grande, come Viterbo, la Asl di Viterbo ancora una volta ha chiamato a raccolta le associazioni di volontariato. “Che sono ormai – prosegue Silvia Brezzi – parte integrante della rete senologica. In particolare in questi giorni le associazioni Beatrice e Aman stanno mettendo in campo uno sforzo notevole con l’obiettivo di consegnare il nostro materiale informativo a tutti i medici di medicina generale e a tutte le farmacie del Capoluogo. Nei prossimi giorni ci rivolgeremo anche alle circa 90 associazioni del Tavolo permanente del volontariato attivo presso la Asl affinché si possa davvero migliorare la percentuale registrata nel 2013. Tutti insieme, Asl, Amministrazione comunale e volontariato, ce la possiamo fare”.