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Quelle tegole che fanno energia

Fotovoltaiche, inventate da un piemontese e prodotte da un'azienda di Bagnoregio

Marco Ponziani, titolare di Alter Energia

Marco Ponziani, titolare di Alter Energia

Risparmio energetico e uso delle energie rinnovabili. Sono i temi sui quali da almeno 15 anni si confronta quotidianamente Marco Ponziani, titolare di Alter Energia, l’azienda di Bagnoregio (sede in vicolo delle Ripe 15) che propone soluzioni alternative e differenziate per l’isolamento termo-acustico e per la produzione di energia naturale  a costi contenuti. “L’ideale sarebbe campare di prepotenza e gratis. Ma spesso si dimentica che è la natura che comanda e che ad essa dobbiamo adeguarci”. Lui  è un’autorità nel campo delle rinnovabili (“Un settore dove talvolta vince il dilettantismo…”): ha cominciato occupandosi di geotermia, isolamento, biomasse, per poi occuparsi di fotovoltaico (“il cui boom si è esaurito non appena sono cessati i contributi statali…”), di pellet e ultimamente anche di tegole fotovoltaiche, un’autentica rivoluzione che permette di produrre energia naturale anche nelle abitazioni dei centri storici, senza rovinare il panorama.

Ma come si può “campare di prepotenza e gratis”? “La mia era una provocazione – spiega Ponziani -. Per avvicinarsi al variegato mondo dell’energia rinnovabile, occorre innanzitutto un approccio metodologico. Nel senso che esiste una varietà di soluzioni, tutte valide e tutte legate, però, al tipo di abitazione, all’uso che se ne fa, a chi la abita. Tanto per semplificare, in questi giorni di tramontana, è molto più conveniente un impianto eolico che non i pannelli fotovoltaici. In generale, bisogna arrivare a soluzioni integrate che sappiano sfruttare tutto ciò che la natura mette a disposizione”.

Par di capire che ci si muove in un territorio ancora vergine… “A me – risponde – pare ancora vergine la mentalità. Alla fine, al fruitore – cliente interessano solo i costi. Una ventina d’anni fa si spendevano volentieri un paio di milioni di lire in più per acquistare un’auto a gasolio, piuttosto che  a benzina. Perché si era certi che, in un arco di tempo ragionevolmente breve, si sarebbe ammortizzata quella spesa in più sostenuta all’inizio e poi si sarebbe potuto risparmiare. Bisognerebbe applicare il medesimo ragionamento al settore delle rinnovabili. Spendere mille euro in più oggi, significa risparmiarne molti di più in futuro. E senza provocare danni all’ambiente”.

Un esempio di tegole fotovoltaiche

Un esempio di tegole fotovoltaiche

Qualche esempio serve a fare un po’ di chiarezza. “Una casa circondata da un orto che produce foglie e residui di potatura, può tranquillamente usare queste biomasse per il riscaldamento. In zone ventose, sono consigliabili le pale eoliche. E i pannelli fotovoltaici vanno bene più o meno sempre.  Ma questi sono discorsi utili per edifici o abitazioni già esistenti; diverso il caso di case in costruzione dove esistono prescrizioni sull’isolamento acustico e termico. Senza fare polemiche, dico solo che si sa come vanno le cose in Italia: fatta la legge, trovato l’inganno… E comunque è opportuno affidarsi sempre a professionisti del settore, mentre sempre più frequentemente ci si affida ai rivenditori. Io sono un purista”. Cioè? “Una cosa è acquistare un abito in boutique, un’altra è farselo confezionare da un sarto. Oggi esistono tanti piccoli o grandi supermarket che vendono tutto a tutti. A me sembra sbagliato…”.

Ma come si arriva alle tegole fotovoltaiche? “Da una semplice costatazione: siccome la legge considera antiestetico un pannello solare sui tetti del centro storico, bisognava trovare una soluzione differente. Un mio amico piemontese le ha inventate e brevettate, io le commercializzo e appronto i progetti per sistemarle. Finora ne ho conclusi due: uno a Talocci in Sabina e l’altro nella zona di Frosinone. Sono tegole che non deturpano l’ambiente e hanno le medesime funzioni dei pannelli solari. Ce ne sono di vari modelli, in grado di accontentare i gusti del cliente e di adattarsi alla tipologia di quelle usate nella costruzione”. Nella Tuscia ancora niente… “C’è sempre tempo per cominciare”. In bocca al lupo.

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