Dalla Calabria e della Campania, dall’Emilia e dalle Marche, dalla Puglia e dall’Umbria. E naturalmente dal Lazio, che fa la parte da padrone. Per un totale che sfiora i mille partecipanti, 968 per la precisione, tutti giovani e forti. Il nono meeting di Carnevale che tra oggi e domani farà ribollire le acque della piscina comunale Larus del Murialdo ormai è diventato un evento clou del nuoto italiano perché, come spigano i tecnici della Nazionale A e di quella giovanile Cesare Butini e Walter Bolognani, “si colloca in un periodo particolare, ad otto settimane dai campionati italiani per società di Riccione, quando la preparazione è in pieno svolgimento. E’ di sicuro l’appuntamento più importante di febbraio”. Perciò tutti vogliono esserci, e i 968 di quest’anno non solo sono un record, ma anche il massimo possibile, visto che gli organizzatori sono stati costretti a respingere persino qualche richiesta d’iscrizione.
Oggi il via, dalle 9 col riscaldamento delle ragazze (9.30 via alle gare) perché si sa che il mattino ha l’oro in bocca e specie nel nuoto, quando il fisico è ancora riposato e i muscoli guizzano nell’acqua. Dorso, rana, farfalla e stile libero in mattinata, anche per i maschietti, e poi nel pomeriggio. Domani idem, e il pomeriggio un programma spettacolare, con le finali, l’esibizione degli atleti paralimpici e “l’australiana”, che non è una bella cangurotta in bikini, ma una sfida senza ritorno, ad eliminazione diretta, tra i primi due classificati di ogni finale. Il tutto nella piscina Larus, la Balena bianca, ad ingresso gratuito.
Ieri la presentazione in Comune. Con gli atleti Larus – quella che viene definita “la Juventus delle vasche”, per la quantità di titoli vinti nei suoi trent’anni di storia, appena compiuti – più rappresentativi, a partire dal velocista Luca Dotto e dal talento di casa Fabiuo Laugeni, da San Martino al Cimino. C’erano i tecnici azzurri, c’era il presidente della società Cosimo D’Ambrosio (“Sono emozionato. Il meeting di Carnevale è cresciuto tantissimo”), c’era il direttore della sezione viterbese della Larus, Gianluca Grancini, il responsabile marketing dell’Arena, storica azienda di costumi, c’era il sindaco, l’assessore comunale e quello provinciale, il delegato allo Sport, e il direttore di Confartigianato Andrea De Simone. A proposito di artigianato: è stato un orafo viterbese, Bracci ad aver disegnato il gioiello d’argento – da una parte col leone viterbese, dall’altro con il Palazzo dei papi – che andrà in premio ai vincitori della gara regina, i 100 metri stile libero. Emblematiche le parole del delegato provinciale del Coni Pica, rivolte agli atleti: “Spero di rivedervi presto in qualche competizione olimpica. E se sarete troppo vecchi per Roma 2024, mi auguro che per allora sarete diventati ottimi tecnici”.
E in attesa dei primi risultati agonistici di oggi vale la pena soffermarsi su cosa sia diventato questo appuntamento. Mille atleti vogliono dire ottocento posti letto occupati a Viterbo in questo fine settimana, i pasti, il relativo indotto. La possibilità, tra una vasca e l’altra, di andare in giro per la città e ammirarne le bellezze. E raccontarle quando si torna a casa, che sia Modugno, in Puglia, o Casalecchio di Reno, Bologna. Raccontarle, insieme alla perfezione della macchina organizzativa Larus.