Una settimana. Tanto è trascorso dal giorno in cui Viterbo Post, seguendo tutte le procedure, ha inviato all’assessore regionale Fabio Refrigeri (competente nella materia) una serie di domande sulla situazione di Talete. Fino a questo momento nessuna risposta, nonostante le sollecitazioni. Siccome l’assessore in questione, come tutti gli altri, sta lì per dare conto del suo operato a tutti i cittadini del Lazio utilizzando i normali canali informativi, non si riesce a capire come mai fino a questo momento non abbia trovato il tempo (lui personalmente o i membri del suo staff, anch’essi pagati dalla collettività) per rispondere a quei quesiti. E’ normale che accada questo? Evidentemente, no: non è né normale né corretto. Anzi, a dire tutta la verità, è profondamente ingiusto: perché i cittadini hanno il diritto di sapere, di conoscere ù, di valutare qual è la posizione ufficiale della Regione Lazio in merito ad una situazione drammatica qual è quella di Talete.
Lo sa, l’assessore Refrigeri, che tra una quindicina di giorni i circa 150 lavoratori di quella società non prenderanno lo stipendio? Lo sa che quella azienda è sommersa da una montagna di debiti che la politica, nella sua intierezza, ha prodotto in 15 anni di pessima gestione? Bene, se i massimi esponenti regionali non lo sanno o fanno finta di non saperlo questo è gravissimo. E se si sottraggono ai loro elementari doveri di trasparenza e correttezza, sono ancora più colpevoli.