Come sempre a Viterbo stiamo avanti. Se infatti gli altri hanno il fantasma dell’opera (principianti), noi possiamo vantare addirittura la stagione teatrale fantasma. Cinque spettacoli, mica bazzecole. Spalmati ben bene in tutta la città e su appositi manifesti. Con tanto di “Patrocinio del Comune”, supporto del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, più Regione Lazio (per la cultura). Organizzatori, quelli dell’Atcl. Che non è una ditta di autobus, bensì l’Associazione teatrale fra i comuni del Lazio.
Dunque, tralasciando il programma (che poi mica pare male) la notizia è la seguente: il manifesto c’è, gli attori pure, le date anche, ma la stagione non si terrà. “È stata annullata – dicono i vertici Atcl, raggiunti telefonicamente”. E perché? “Non ne abbiamo idea”, sempre loro.
Il mistero si infittisce. Forse è il caso di tirare in causa pure l’ufficio turistico. Giacché lì si possono (potrebbero? Potevano?) acquistare i biglietti. “A noi ha telefonato l’Atcl – illustrano gli ufficiali turistici di via Ascenzi – chiedendo per favore di non emettere più prevendite”. E come mai? “Non ne abbiamo idea”. Della serie, aridanghete.
A questo punto subentra l’ultima speranza. La chiamata a casa, come direbbero nei telequiz. Ossia uno squillo all’assessore locale preposto al discorso in questione, Tonino Delli Iaconi. “Come ci stanno i manifesti in giro? – chiede lui stesso allibito – facciamoli togliere subito. Io non ne so nulla. E che ci sarebbe scritto?”.
In che senso? “Due, tre date a Ferento d’estate – spiega – e poi da settembre ci sarà l’Unione da onorare. Che mi pare finalmente una sede consona per certe cose. Grazie dell’informazione, in ogni caso. Provvederò subito a far coprire i manifesti”.
Prego. E, per la cronaca, “A ruota libera”, di e con Giovanni Veronesi, oppure “È andata così” (nome perfetto, ndr) con Francesco Pannofino, noi ce li saremmo anche visti. Ma dinnanzi alla stagione fantasma…