La partita più importante dell’anno si giocherà mercoledì 18 febbraio, mercoledì delle ceneri, ma la notizia triste come una Quaresima, per i tifosi della Viterbese e anche per i padroni di casa della Lupa Castelli è che si giocherà a porte chiuse. Lo ha deciso la Questura di Roma, che ha comunicato ieri il provvedimento spegnendo sul nascere le speranze di poter vedere il pubblico sugli spalti. Speranze – anzi illusioni – alimentate dalla nota ufficiale della Lega nazionale dilettanti, che appena venerdì non aveva incluso la partita tra quelle oggetto di restrizione.
E invece, dopo i sopralluoghi delle autorità ad inizio settimana, le voci e le ipotesi (chiuso solo il settore ospiti) si è arrivata alla decisione più penalizzante per tutti, padroni di casa compresi, che oltre a dover rinunciare ad un cospicuo incasso non avranno neanche il sostegno del pubblico amico. Ci saranno sicuramente delle ottime ragioni alla base di una scelta così draconiana, ma anche a Viterbo il malumore è palpabile: quest’anno è la terza volta che viene impedita una trasferta, e se a Terracina si sapeva dall’inizio, e Palestrina pure, stavolta è un boccone amaro da ingoiare, visto che la Viterbese si giocherà a Rocca Priora una delle più ghiotte opportunità di riavvicinarsi alla Lupa capolista. “L’anno scorso ci hanno impedito di andare a Rieti a festeggiare la vittoria di campionato – dicono sconsolati i tifosi – oggi quest’altra batosta. Questo è un calcio che non ci piace più, e non si capisce perché in stadi come Udine, che è un cantiere aperto, gli ospiti possano andare senza problemi e senza incidenti mentre qui ogni domenica è un dramma”. Anche la società di via della Palazzina non può averla presa bene, visto che l’apporto del dodicesimo uomo in campo è stato rivendicato più volte da mister Ferazzoli e dai suoi giocatori: è probabile che la famiglia Camilli si faccia sentire nelle sedi opportune, magari sottolineando che una piazza importante come Viterbo non può essere penalizzata soltanto per questioni di numeri. Ma di qui a parlare di complotti e manovre oscure ce ne passa: la solita dietrologia lascia il tempo che trova. E soprattutto non serve a nulla.
La certezza della data invece è arrivata dopo il pareggio (1-1 allo scadere contro il Torino) che ha consentito alla Rappresentativa di serie D di qualificarsi alla fase ad eliminazione diretta del torneo di Viareggio. Se fosse stata eliminata – come sembrava fino al 92’ – la partita di Rocca Priora si sarebbe giocata già questo mercoledì. Comunque senza pubblico, e questa è l’unica cosa che non si può cambiare.