Un’assemblea pubblica sull’Imu agricola, il problema grande che attanaglia la Tuscia dopo il decreto del Governo che ne ha ridefinito i criteri e le fasce di esenzione penalizzando alcuni Comuni e cambiando delle classificazioni pluridecennali. Tutti insieme – sindaci, consiglieri regionali e parlamentari viterbesi – convocati da Coldiretti per lunedì mattina (dalle 9.30) nella sala conferenze della Camera di commercio.
“Vista la situazione veramente critica che si è creata è necessario ridiscutere dell’intero impianto normativo. Se dall’incontro non otterremo risposte scenderemo in piazza con una grande manifestazione”, taglia corto il direttore di Coldiretti Ermanno Mazzetti. E il presidente Mauro Pacifici: “La collaborazione dei sindaci è fondamentale perché loro possono svolgere un ruolo fondamentale nella sospensione delle sanzioni e nel ridefinire le aliquote Imu”.
Intanto Agrinsieme (Confagricoltura, Confcooperative, Cia e Legacoop), l’associazione che era scesa in piazza martedì scorso per protestare, invita i sindaci a seguire l’esempio virtuoso di Capranica, amministrazione che ha deliberato l’aliquota più bassa d’Italia (4.6 per mille) per l’Imu agricola: “E’ un punto di riferimento – dicono da Agrinsieme – in attesa che il Governo si decida di abolire questa tassa o almeno di ridisegnarla in modo equo su tutto il territorio nazionale. Questo è un balzello che colpisce il territorio della Tuscia impoverendolo e peggiorando ulteriormente la situazione di crisi che in provincia di Viterbo ha già colpito pesantemente i nostri concittadini. E il successo della manifestazione di martedì scorso in piazza del Comune a Viterbo ha fatto sentire forte e chiara la voce degli agricoltori viterbesi, esasperati ormai da provvedimenti sbagliati e ingiusti”.