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La prima presidenta della nostra vita

Biografia non autorizzata di Maria Rita De Alexandris

La cabina elettorale, stile San Lazzaro

La cabina elettorale, stile San Lazzaro

La battuta più cattiva che circolava ieri, mentre il sindaco annunciava la candidatura di Maria Rita De Alexandris a presidente del consiglio comunale, era la seguente: “Embe’? Che cambia? Avremo sempre Filippo Rossi a comandare”.

Cattiverie, appunto, di quelli che vorrebbero far passare Maria Rita come “telecomandata” dal buon filippino, dimessosi un mese fa dallo stesso incarico da ieri ricoperto dalla sua delfina. La quale, per la cronaca, è stata eletta con 22 voti: 21 consiglieri, assente Moltoni, più il sindaco, il primo ad entrare nella cabina elettorale allestita per l’occasione e un po’ sinistra, a metà tra una bara di zinco e una capsula per la macchina del tempo.

Al momento del raggiungimento dei 17 voti necessari è scattato l’applauso, e poco importa che la minoranza, tutta, abbia rifiutato le schede e non abbia votato né lei né il nuovo vicepresidente Mario Quintarelli: “Anche se non discutiamo le persone, ma quello che è chiaramente il frutto di un accordo politico”, hanno detto Ubertini e compagnia. Gli altri vanno tutti a congratularsi, e lei, Maria Rita, alla fine si concede due parole fuori dal protocollo.

Maria Rita De Alexandris

Maria Rita De Alexandris

“Ho scritto due righe qui per qui – ammette De Alexandris – Per ringraziarvi della vostra fiducia e per ringraziare il sindaco per avermi indicato come candidata. Grazie a Filippo Rossi e al mio assessore Barelli, e a quelli che per quasi due anni sono stati i miei compagni di banco in aula, Moricoli e Minchella: mi mancherete. Dico grazie anche a chi non mi ha votato, e prometto loro che mi farò apprezzare interpretando il ruolo sopra le parti, come deve essere. Cercherò di accelerare il calendario dei lavori, perché credo di trovare tutti d’accordo quando dico che c’è bisogno di affrontare e rispondere ai problemi e alle necessità della città”. Ma torniamo al personaggio Maria Rita.

Splendida cinquantenne per dirla alla Nanni Moretti, sposata e con un figlio. Eletta nel 2013 con 212 voti nella lista civica Viva Viterbo. In questo sì, è una creatura di Rossi, perché è con la discesa in campo del fondatore di Caffeina che si è appassionata e avvicinata alla politica. A partite dalla campagna elettorale, che quelli di Viva Viterbo hanno interpretato in modo, diciamo così, creativo. Per capirci: era della De Alexandris quella Mini verde – così terribilmente vintage – che scorrazzava per la città con la bandiera della lista fuori dal finestrino, come per festeggiare chissà quale scudetto ancora da vincere. Eletta, ma astutamente non scelta da Rossi come assessore (per far entrare il trombato Barelli), la nostra è finita a fare la delegata al “benessere animale”. Un ruolo impegnativo, signora mia: dai problemi del canile, al giorno del microchip per i cani, fino alle “colonie feline” che sono all’ordine del giorno del consiglio comunale da secoli e che – ironia della sorte – sarà la stessa Maria Rita a moderare nei prossimi mesi. Forse.

Il curriculum di De Alexandris sul sito ufficiale del Comune

Il curriculum di De Alexandris sul sito ufficiale del Comune

Entusiasta, a volte un po’ troppo, e anche emotiva, una Livia Turco in versione civica, insomma, gaffe comprese (“Spero di essere all’altezza di quello che mi è stato messo in mano”, ha detto candidamente ieri). Da capogruppo di Viva Viterbo De Alexandris si è sorbettata consigli comunali e conferenze dei capigruppo e commissioni e persino vertici di maggioranza: se era a digiuno di politica, si sarà fatta un po’ d’esperienza. O almeno speriamo. Per il resto, basta consultare il curriculum che lei stessa ha fornito al sito istituzionale di Palazzo dei priori (www.comune.vt.it). Un pedigree – è il caso di dirlo – che mette tenerezza, perché scritto a penna, con grafia da liceale (mancano soltanto i cuoricini e i Tvb) e che oltre al diploma di liceo linguistico cita anche un “diploma di tecnico per gli impianti di depurazione di acqua”. Praticamente: avevamo in casa la soluzione de-fi-ni-ti-va contro l’arsenico e non lo sapevamo. In ogni caso, si consiglia di rimuovere il prima possibile questo biglietto da visita virtuale e sostituirlo con uno più consono al ruolo.

Ah, tra le altre cose, nel curriculum c’è scritto “attualmente casalinga”, cosa confermata pure dalla dichiarazione dei redditi: poco più di tremila euro dichiarati nel 2014. Con lo stipendio previsto dall’incarico andrà decisamente meglio, ma questi in fondo sono affari suoi. E buon lavoro, presidenta, la prima nella storia della città dei papi.

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