Attenzione attenzione. Questi ci rubano la professione. E magari pure allo storico grido di “sempre meglio che lavorare”. Scherzi a parte, da un po’ di giorni è cominciato il primo corso di giornalismo targato Confcooperative. “Abbiamo pensato di unire le forze – dice la presidente Bruna Rossetti – inglobando varie realtà già operanti all’interno del nostro comparto. Ne è uscito un lavoretto coi fiocchi, capace di aggiudicarsi addirittura un bando regionale. E così una buona idea si è trasformata in una grande avventura. Siamo veramente felici”.
E non tanto perché gireranno nuovi imbratta-carte. Bensì invece perché partecipano al progetto collettivo solo disabili. Tanto giovani quanto anziani. “Volevamo a tutti i costi metterli a contatto col pubblico – prosegue – ma limitarsi ed un’esperienza di centralino o roba simile era poco. Ecco quindi l’intuizione di inserirli in uno dei mestieri più social che esistono. E non solo, dalla teoria e dall’esperienza indiretta si passerà poi alla pratica. Anzi, si andrà direttamente in radio”.
Gli iscritti quindi, dopo aver acquisito un minimo di competenze, avranno una loro rubrica radiofonica. Che girerà sul web, all’interno di Radiocoop 76. Stazione nazionale delle cooperative, esistente da un pezzo, e seguita non poco. “Un canale di comunicazione per poter raccontare il proprio quotidiano, le problematiche annesse – spiega ancora la Rossetti – così come le grandi e piccole soddisfazioni. L’obiettivo finale è quello di garantire un processo di invecchiamento attivo, nel caso degli anziani. Un processo di inclusione sociale invece nel caso dei disabili. E un momento di conforto e confronto. Magari il tutto si potrà anche tramutare in un trampolino esterno e futuro. Me lo auguro veramente”.
Come detto il fulcro del prodotto esce da Confcooperative. Tramite però il Consorzio sociale interno, denominato “Il mosaico”.
“I partecipanti – sottolinea stavolta Alessia D’Alessio, presidente proprio del Mosaico – costituiranno una vera redazione che, monitorata da un tutor, lavorerà in maniera coordinata per la programmazione delle rubriche. In tal modo si avrà l’opportunità di interagire con gli ascoltatori da casa, creando una piccola comunità che permetterà di sentirsi maggiormente integrati all’interno della società”.