Il sogno dei Dear Jack si ferma al settimo posto, un gradino sotto – udite udite – Marco Masini. La 65esima edizione del festival di Sanremo colloca la band per quattro quinti viterbese in una posizione alquanto defilata rispetto ai pronostici della vigilia, che vedevano i Caro Giacomo in corsa almeno per il podio. E invece no: i Dear Jack hanno chiuso al settimo posto.
E certo non sono mancati altri colpi di scena, con Lorenzo Fragola (vincitore di X Factor e dato pure lui tra i favoriti) e Nina Zilli finiti anche loro tra i trombati. Senza dimenticare la gaffe di Carlo Conti, che prima ha piazzato Nek tra gli eliminati (al nono posto) e poi si è corretto trasportandolo tra i primi tre: roba da Luciano Moggi e compagnia brutta. Per la cronaca: ha vinto Il Volo, un trio composto appunto da tre tizi.
Per i Dear, comunque, mal comune è il classico mezzo gaudio, visto che sono stati comunque tra i protagonisti del festival. Amatissimi dal pubblico più giovane, assediati fuori l’albergo dalle fans per tutta la permanenza in Riviera, star mediatiche indiscusse anche per certi vezzi hollywoodiani, tipo fare l’idromassaggio e poi prendere l’ascensore mezzi nudi. E soprattutto, una consacrazione commerciale già avviata col secondo posto ottenuto alla scorsa edizione di Amici (di Maria De Filippi) e poi proseguito come gruppo spalla dei concerti estivi dei Modà. Un successo che ha raggiunto poi il culmine durante la settimana sanremese, quando grazie alla proverbiale sagacia dei loro discografici, è uscito anche il loro album, antipasto di un tour che porterà Alessio, Alessandro e compagnia tatuata in giro per l’Italia nei prossimi mesi.
Insomma, alla Tuscia non è arrivato il bis dopo la strepitosa affermazione all’Ariston di Marco Mengoni from Ronciglione nel 2013, e tra Tarquinia, Montefiascone e Viterbo qualcuno ci sarà rimasto male. Ma il futuro dei Dear Jack è comunque pieno di prospettive. E nella loro storia c’è scritto già vittoria.