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Ad Expo non c’è spazio per le ceramiche

Di Paolo: "Assurda la scelta della Regione. Farò un'interrogazione"

Il consigliere regionale Pietro Di Paolo

Il consigliere regionale Pietro Di Paolo

Le ceramiche di Civita Castellana non saranno all’Expo di Milano. E per qualcuno farci su una polemica sarebbe anche pretestuosa. Perché se l’esposizione universale meneghina è dedicata al cibo e alle risorse della terra (“Nutrire il pianeta. Energia per la vita”, è il motto), che c’azzecca la ceramica civitonica? Cavoli a merenda. Invece no, perché nei padiglioni che apriranno a maggio e che saranno visitati da milioni di persone provenienti da tutto il mondo, saranno comunque esposte le eccellenza di tutte le regioni italiane (la Macchina di Santa Rosa, per esempio, che non è propriamente “edibile”). E ciò che si produce a Civita Castellana è indubbiamente qualcosa di famoso nel mondo: lo dimostrano i dati dell’export, indiscutibili. Dalle ricche residenze arabe, agli Stati Uniti alla Russia, i prodotti made in Civita spopolano ormai da anni. E che oggi il distretto sia in crisi (occupazionale, anche a causa delle sciagurate scelte di delocalizzazione effettuate in passato) rappresenta un motivo in più per promuoverlo e sostenerlo in ogni sede. Figuriamoci in una globale come Expo.
Invece la Regione Lazio (che comunque ha dovuto fare delle scelte dolorose su cosa esporre a Milano) ha lasciato fuori il distretto. Nel silenzio dei consiglieri regionali viterbesi, a lamentarsi è Pietro Di Paolo, ex capogruppo del Nuovo Centrodestra (ha appena lasciato l’incarico, ora ricoperto da Daniele Sabatini), che i rumori di palazzo vorrebbero vicino a passare nelle file della Lega. “E’ gravissimo che il distretto della ceramica di Civita Castellana sia fuori da Expo 2015 – dice Di Paolo – Un brutto colpo ad una delle più importanti produzioni laziali su cui presenterò un’interrogazione all’assessore Fabiani affinché spieghi cosa ha fatto, e soprattutto cosa non ha fatto, la Regione Lazio per mancare un obiettivo così importante. Il distretto della ceramica di Civita Castellana da sempre rappresenta un enorme potenziale di eccellenza produttiva, un capitale che non è stato adeguatamente valorizzato: è mancata la capacità di fare sistema tra imprese, Comuni e Regione, così come non c’è traccia di una seria attività di marketing e promozione. L’infruttuoso rapporto con le istituzioni ma anche le divisioni tra le associazioni di categoria, non hanno aiutato a formare quel necessario fronte comune e compatto a vantaggio di un settore che ha tutte le carte in regola per poter esprimere in pieno le sue potenzialità. L’occasione persa dell’Expo 2015 – conclude è la cartina di tornasole di come Zingaretti, oltre gli slogan e gli annunci, non produca alcun atto incisivo per il rilancio della competitività delle imprese della nostra regione”.

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