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Via al processo telematico: le cose da sapere

Il tribunale di Viterbo, al Riello

Il tribunale di Viterbo, al Riello

Il giorno di San Silvestro segna una data storica per la giustizia italia. Il 31 dicembre è iniziata infatti l’era del processo civile telematico: chi non saprà usare la firma digitale, la Pec e tutto l’armamentario di internet per inviare gli atti processuali alla cancelleria tramite internet sarà tagliato fuori dal processo. Le norme stabiliscono che, a partire da tale data, diventerà obbligatorio depositare telematicamente gli atti endoprocessuali anche per le cause iniziate prima del 30 giugno 2014.   Fino ad oggi, invece, l’obbligo riguardava (oltre che ai procedimenti per decreto ingiuntivo di competenza del tribunale) i soli atti endoprocedimentali delle cause civili iscritte a ruolo dal 30 giugno 2014.
In sostanza, il deposito telematico diventa obbligatorio per qualsiasi atto nato durante il processo (qualunque sia il rito: dal contenzioso ai procedimenti di volontaria giurisdizione), senza distinzioni basate sulla data di avvio del giudizio.   Restavano (e restano) esclusi gli atti introduttivi e di prima costituzione, per i quali, comunque, oramai diverse sentenze consentono l’utilizzo del Pct. Secondo le ultime sentenze, infatti, è possibile depositare in via telematica anche gli atti introduttivi del processo civile, per i quali il canale online non è obbligatorio; ma questa facoltà potrebbe essere subordinata al decreto che accerta l’esistenza, presso il foro di destinazione, degli strumenti informatici per riceverli. Insomma, secondo la giurisprudenza, la legge che sancisce l’obbligo di deposito telematico per gli atti endoprocedimentali non implica il divieto di depositare per tale via anche quelli introduttivi.
Va ricordato che il deposito sarà considerato avvenuto entro le ore 24 del giorno dell’invio della Pec a condizione che, entro tale orario, il sistema avrà generato la ricevuta di avvenuta consegna nella casella Pec dell’ufficio giudiziario di destinazione. L’atto da depositare telematicamente deve essere in formato pdf e deve essere ottenuto da una trasformazione di un documento testuale, senza restrizioni di selezione e copia di parti; non è pertanto ammessa la scansione di immagini (è il caso di chi, erroneamente, prima stampa l’atto, lo firma e poi lo scannerizza). L’atto che non rispetta questi requisiti e, quindi, depositato in un formato diverso da quello previsto per il processo civile telematico, sarà dichiarato nullo.
Il prossimo passo è fissato per il 30 giugno 2015: da questa data sarà obbligatorio depositare per via telematica tutti gli atti endoprocedimentali delle cause in corso nelle Corti d’appello civili, a prescindere dalla data di iscrizione al ruolo.

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