“Innovazione, empowerment dei cittadini e azioni di concretezza. Una rete delle reti, un think tank territoriale per mettere a sistema persone, realtà, idee e progetti per il territorio. Una piattaforma alla quale chiunque può aderire e partecipare con la propria autonomia per mettere insieme reti che già esistono e associazioni che lavorano al servizio dei cittadini e che oggi hanno difficoltà ad intrecciarsi e a farlo con un solo obiettivo: pensare il territorio. Questa è Think Tuscia, l’associazione cui daremo vita nelle prossime settimane. Il primo Think Tank della Tuscia”. A dichiararlo è Manuel Anselmi, ricercatore presso l’Universita’ di Perugia e docente dell’Università Luiss di Roma, che sabato sera – al Ristorante 13 Gradi di Viterbo – davanti a circa 80 persone, ha presentato il progetto di dar vita ad una nuova associazione sul territorio della Tuscia.
Tra i presenti, rappresentanti del mondo delle associazioni e delle organizzazioni professionali, docenti universitari e personalità del mondo della cultura, il Sindaco di Viterbo Leonardo Michelini, gli assessori Giacomo Barelli, Andrea Vannini, Antonio Delli Iaconi, Raffaella Valeri, gli scrittori Marco Loperfido e Giorgio Nisini, l’imprenditore Roberto Pepponi, il delegato culturale dell’Ambasciata Cilena, Antonio Arevalo, il drammaturgo Gianmaria Cervo.
“Un primo think thank territoriale – prosegue Anselmi – un luogo dove le persone si incontrano ed elaborano delle idee. Quello di oggi è un primo appuntamento pubblico cui seguiranno la presentazione ufficiale dell’associazione e tante altre iniziative condivise. Per ragionare su nuovi percorsi di cittadinanza e anche per agganciare Viterbo al territorio”.
Tra i presenti, Riccardo Valentini, Premio Nobel e capogruppo di Per il Lazio al Consiglio regionale. “Entrerò a far parte dell’associazione – ha detto Valentini – tenendo ben distinti i miei ruoli di semplice associato e consigliere regionale. Abbiamo la necessità di dare voce e vita al capitale umano del nostro territorio. Dobbiamo avere – ha poi dichiarato – un contatto diretto, continuo e costante con i cittadini, i loro problemi e bisogni, le loro speranze. Il fallimento della politica e’ stato proprio questo: non ascoltare in prima persona il territorio. Ed è questa la sua prima delle responsabilità. E deve essere questo il suo primo compito se vuole essere e mettersi al servizio: ripartire da un’azione di concretezza. Così come tutti noi dobbiamo vivere e ripensare il territorio come una vera e sola comunità. Perché si cambia – ha concluso Riccardo Valentini – e si può cambiare solo se si lavora insieme”.