L’elzeviro di Matteo Collura sul Corriere della Sera di mercoledì 14 gennaio ha riservato una piacevolissima sorpresa. L’autore presenta un libro di Bonaventura Tecchi nostro illustre conterraneo (da Bagnoregio, per la precisione). Tarda estate è un romanzo pubblicato postumo da Bompiani nel 1980, a dodici anni dalla morte di Tecchi, ma ora la casa editrice Santi Quaranta lo ripropone.
In quest’opera la Tuscia e il suo paesaggio fanno da sfondo ad una storia narrata in forma di diario da un medico di campagna e i suoi smarrimenti di uomo di mezza età . La particolarità del romanzo sta nella piacevolezza della lettura,nella prosa raffinata,nella presenza di una attenzione per la natura appagante per il lettore.
Non sveliamo la trama, sperando di invogliare qualcuno a leggerlo. non si parla di un capolavoro assoluto della letteratura italiana, ma di qualcosa di bello da leggere. Tecchi, che fu vincitore del premio Bancarella del ’59 con Gli Egoisti fu esperto germanista e saggista oltre che narratore.Durante la seconda guerra mondiale fu impiegato in Sicilia per censurare le lettere dei militari di stanza nell’isola e da questa esperienza nacque un libro, L’isola appassionata.Scrittore caduto nel dimenticatoio oggi, merita di essere riscoperto e amato in particolare nella sua Tuscia. Giustamente Bagnoregio è fiera di aver dato i natali a questo uomo colto che non ha mai tralasciato di descrivere i luoghi che tanto aveva a cuore, incontaminati, a volte quasi incantati .