16112024Headline:

“Quei buchi riempiamoli col cervello”

Corchiano, approvato il divieto di trasformare le cave in discariche

Il ponte romano di Corchiano

Il ponte romano di Corchiano

E mentre a Viterbo si comincia a ficcare l’immondizia sotto i tappeti, tanta ce n’è. A Tuscania si scende in piazza per evitare un terrificante scenario legato all’istallazione di un mostruoso impianto eolico. Verso Tarquinia qualcuno si incatena per non far stendere il nuovo manto di cemento autostradale. Sul lago di Bolsena e intorno al cugino di Vico ci si interroga in materia di bontà delle acque. Mentre questo e mentre quello, ci sta un un comune, in terra di Tuscia, che prosegue una marcia solitaria e inarrestabile. Un cammino verde, nel senso più limpido e puro della parola, che lo pone sul gradino extraterrestre della scala provinciale. Benvenuti su Marte, signori. Anzi, benvenuti a Corchiano. Plurimedagliato borgo senza minoranza. Mosca bianca priva di odio politico. Cittadella partecipata, laddove tutti gli abitanti possono dire la loro (e addirittura vengono ascoltati). Corchiano. Conosciuto in mezzo mondo per la bontà dei progetti, che prima vengono pensati e poi addirittura realizzati. Anime, presenti in loco, quattromila scarse.
L’ultima trovate del popolo governato dal sindaco-profeta Bengasi Battisti (pure il primo cittadino ha un nome tendente all’alieno) riguarda le ex cave. Quei buchi nel terreno nati per altro utilizzo, un tempo. E destinati troppo spesso, oggigiorno, ad essere riempiti di immondizia. Con relative conseguenze catastrofiche.

Il sindaco di Corchiano Bengasi Battisti

Il sindaco Bengasi Battisti

“Da poco in sede di consiglio è stata approvata una norma che tutela luoghi e acque – esordisce così Battisti – in sostanza si va a impedire, con una norma urbanistica, che le cavità possano essere recuperate in malo modo”.
Come mai questa decisione? “In primis per non compromettere le falde acquifere – prosegue – unica fonte di approvvigionamento idrico di molte comunità, quelle del Biodistretto della via Amerina. Tante volte si sente parlare di ‘bonifiche ambientali’. In realtà dietro si nasconde ben altro”. E ora? “Semplice – spiega – sarà l’amministrazione a decidere. L’ultima parola in merito spetta a noi. Che, chiaramente, vogliamo solo tutelare la salute di cittadini e territorio”.
Tutto chiaro e tutto limpido, quindi. Anche perché ci si è arrivati tramite la solita assemblea aperta. Mica in stile carbonaro.
E per chi fosse un pochino votato alla storia, quella recente, ecco alcuni accorgimenti presenti in loco. Raccolta differenziata superiore all’85 percento. Vigili urbani che girano su bici elettrica. Fotovoltaico sopra gli edifici municipali. Gas (gruppi di acquisto sostenibile, ndr) che oltre da acquistare producono anche energia alternativa. Moneta interna coniata e utilizzata dai ragazzi. Eco-alberi in piazza per Natale. Acqua in caraffa e ristorazione bio a scuola. Campagna “no slot”, con scontistiche da capogiro sulle tasse, per gli esercizi che rinunciano alle slot machine. Biodiesel nei pulmini ricavato dall’olio di frittura. Gente che “adotta una cantina” e, da distrutta, la ridestina ad utilizzo intelligente. Botteghe solidali, altra scontistica per alimentari, ortofrutta e abbigliamento donati prima della scadenza. Buste della spesa in tela che spuntano come funghi.
E questa è semplicemente Corchiano. Che non sta sulla luna, ma dietro l’angolo.

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