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Pietre d’inciampo, pietre di libertà

Tre sampietrini per ricordare tre martiri viterbesi della Shoah

La posa delle pietre in via della Verità

La posa delle pietre in via della Verità

Giovedì è stata una giornata storica per la città di Viterbo. Una giornata che ha visto tutti uniti – Università, Comune, istituzioni, mondi della ricerca e della scuola, associazionismo, artisti – attorno al ricordo delle vittime della Shoah con la posa delle prime Pietre d’inciampo (realizzate dall’artista Gunter Demnig) dedicate a tre ebrei viterbesi deportati ad Auschwitz nel 1944: Emanuele Vittorio Anticoli, Letizia Anticoli e Angelo Di Porto.

Fare memoria significa non dimenticare che la guerra, le stragi, le deportazioni e lo sterminio hanno riguardato anche i cittadini di Viterbo. Hanno attraversato e segnato per sempre la città con il loro portato di lutti e distruzione. Guerra, stragi, deportazioni e sterminio che si sono consumati sulla vita e le speranze di uomini, donne e bambini. La Seconda Guerra mondiale e la Shoah  non sono stati solo una tragedia, ma anche una scelta voluta e basata su principi e valori che hanno innanzitutto rappresentato la negazione della libertà e dei diritti fondamentali dell’Uomo. Fin da subito. Il fascismo e il nazismo sono stati innanzitutto e solo questo: distruzione di tutto e di tutti. E fare memoria  vuol dire difendere le libertà, i diritti e la nostra Costituzione.

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