Centocinquantottomila visualizzazioni. Sì, 158000. Che magari scritto così si capisce pure meglio. Numeri che l’Etrusca non ha mai fatto. Nemmeno sommando tutti gli spettatori di tutte le partite (amichevoli comprese), dall’anno di fondazione ad oggi. Al massimo ci si può avvicinare a tale cifra addizionando cartellini gialli e rossi, gol incassati (134 solo la prima annata) e bestemmie urlate al vento. Ecco, forse ora quasi ci siamo. Ma non basta.
Pertanto la presente modesta rubrica, pardon codesto blog, per la settimana in corso ha deciso di abbandonare il rettangolo del San Lazzaro (quello di Capodimonte, per chi non lo sapesse, d’altronde non è che sia il Maracanà), in favore di qualcosa di più grande. Innanzitutto un piano sopra, si sale dalla Terza categoria alla Seconda. E poi ci si dirige dal lago verso Viterbo, frazione La Quercia.
Che quelli della Querciaiola fossero goji lo si è sempre saputo. Altrimenti mister Zinna non sarebbe durato così tanto in panca. Certi legami funzionano (nel tempo) solo tra simili. Che pure diversi giocatori avessero un pallino particolare era altresì evidente. Basta guardare negli occhi uno come Felice Arriga (ma anche Paoletto Santini), per capire che più si sale verso i Cimini e più arsenico ci sta nell’acqua. Ma stavolta i biancazzurri l’hanno combinata grossa. Enorme. Plateale.
Centocinquantottomila visualizzazioni, appunto. E in miseri dieci giorni. Tanti sono i click che ha riscosso in rete il backstage del loro calendario 2015. Che, fortunatamente, non li vede protagonisti. Ma svela bene (e tutte) le preziose curve della modella capitolina Jasmine Bertani. Vestita di solo body painting (‘na spennellata di vernice sopra la pelle nuda) e in posa, in dodici pose, per catturare prismi e flashate del fotoreporter Daniele Vita.
Il prodotto finito, con la paraculata del video di presentazione firmato Sbob tv, si è insinuato su internet con la medesima viralità della cacarella. I primi ad esserne colpiti siamo stati proprio noi, di Viterbopost. A ruota però ne han parlato (senza copiarci, sia chiaro) colossi del calibro di Sky, Gazzetta dello sport, Sport Mediaset, France football, Corriere dello sport, Fantagazzetta, Messaggero, Datasport, Calcionews24, Calcioworld, Gazzetta di Parma, Libero, Benditofutbol, Calciomercato.it, vari ed eventuali.
Bene. Benissimo, quindi. Perché il calcio nostrano ha bisogno anche di questo. Di un briciolo di notorietà e di freschezza. Ora però, non resta che recarsi a La Quercia e comprarlo, ‘sto benedetto calendario. Costa solo cinque euro. E serve a mantener viva una società che, come molte altre, soffre non poco i morsi della crisi. Accattatevillo.