“Cessazione incarico di direttore generale”. Questo è l’oggetto della nota partita dalla Regione il 19 gennaio scorso e, secondo quanto risulta a Viterbopost, arrivata ieri negli uffici dell’Ater di Viterbo, in via Garbini. Destinatario, il direttore generale della stessa azienda territoriale di edilizia residenziale, Ugo Gigli. Che dunque è destinato a lasciare l’incarico, non appena il commissario straordinario dell’ente, l’avvocato Pierluigi Bianchi, firmerà il provvedimento.
Per Viterbo è la fine di un’era pluridecennale. Gigli – fratello minore dell’ex deputato e sindaco di Viterbo Rodolfo, detto Nando – era da quarant’anni nell’Ater, anche quando ancora si chiamava Iacp. Negli ultimi anni è stato protagonista di alcune vicende controverse: il rapporto conflittuale (eufemismo) con l’ingegnere Angela Birindelli, finita a denunce reciproche e con il licenziamento della stessa lo scorso luglio, poi con lo scontro con il consigliere regionale Storace, che ne aveva chiesto la rimozione e infine con la denuncia che lo stesso Gigli, in novembre, aveva depositato nei confronti del magistrato viterbese Petroselli. In più accuse politiche e non solo, frutto spesso di cattiverie ma che fanno comunque parte del gioco, quando si occupa per tanti anni un posto così importante.
Oltre alla carriera da supermanager, la vita di Gigli è piena di sfide. Imprenditore, politico (concorse alla presidenza della Provincia, nel 2005, per poi allearsi al ballottaggio con il centrosinistra, favorendo la vittoria di Alessandro Mazzoli), persino vicepresidente della Viterbese ai tempi di Gaucci e della serie C1.
Ieri l’epilogo, anche se qualcuno è pronto a giurare che Ugo, da vecchio leone, non si arrenderà certo facilmente.